Coldiretti: Pesca, Emilia Romagna, vongolare affondano senza deroga su taglia
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da: ufficio stampa Coldiretti
Per salvare la pesca delle vongole in Emilia Romagna, come nel resto d’Italia servono provvedimenti immediati per inserire nella normativa comunitaria di una nuova taglia minima del pescato e di una tolleranza che garantisca le specificità del mestiere, oltre all’abrogazione del divieto di pesca-raccolta dei molluschi ad una distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla costa.
Ad affermarlo è Coldiretti Impresapesca dell’Emilia Romagna per difendere un settore, quello della pesca dei molluschi bivalvi, che le norme comunitarie rischiano di portare alla chiusura, nonostante si tratti di uno dei comparti maggiormente ecocompatibili e in linea con le esigenze di tutela delle risorse ittiche.
Nei 120 chilometri di costa dell’Emilia Romagna lavorano 54 draghe (18 nel compartimento di Ravenna e 36 in quello di Rimini) che pescano mediamente 2.700 tonnellate di vongole l’anno (1.316 a Ravenna, 1.445 a Rimini) e danno lavoro 150 marinai, ed ad altrettante persone occupate nell’indotto.
Non è possibile – denuncia Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna – che le nostre imprese si trovino oggi costrette a far fronte a multe salate e ingiustificate. Secondo Coldiretti Impresapesca bisogna intervenire a livello di piano di gestione nazionale per abrogare il divieto di pesca-raccolta molluschi ad una distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia, areali dove si concentra il 70 per cento delle vongole ed il 100 per cento delle telline e dei cannolicchi, in particolare in quei compartimenti ove sono presenti i consorzi di autogestione che danno garanzie su una pesca sostenibile e durevole. Necessaria poi – continua Coldiretti Impresapesca Emilia Romagna – la riduzione della misura della taglia minima da 25 mm. a 23 mm., oppure in alternativa il recupero della tolleranza del 10 per cento di esemplari sottomisura sulle confezioni. Problemi da tempo denunciati da Coldiretti Impresapesca ma che non sono stati di fatto mai affrontati in quanti mai inseriti nel piano di gestione nazionale presentato a Bruxelles nell’ottobre scorso. Ma per tutelare il settore serve anche il contenimento del numero delle vongolare con sistema a draga idraulica, che oggi superano di poco le settecento unità in tutta Italia, e il riconoscimento del ruolo dei consorzi di gestione.
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