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Da Coldiretti

Dalle 9.30 di mercoledì agricoltori emiliano-romagnoli, accompagnati da numerosi amministratori locali, saranno a Roma insieme a migliaia di associati a Coldiretti per dire no alla ratifica del trattato CETA con il Canada, per smascherare il primo accordo europeo che legalizza il falso Made in Italy a tavola.

Per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (CETA) che per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici ma che spalanca anche le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero, centinaia di agricoltori dall’Emilia Romagna, affiancati da una folta delegazione di amministratori locali, insieme con migliaia di agricoltori da tutte le regioni lasceranno le campagne per invadere la Capitale in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dove sarà in corso la discussione per la ratifica del Trattato.
L’iniziativa è della Coldiretti insieme ad un’inedita e importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che si sono date appuntamento mercoledì 5 luglio alle ore 9,30 in Piazza Montecitorio a Roma dove sono attesi rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile.
Sarà divulgato il Dossier Coldiretti sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano ed esposto per la prima volta il “pacco” con le imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada che sarà legittimato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo con la ratifica de trattato.
Non mancheranno azioni provocatorie a difesa del Made in Italy gravemente minacciato.
Sarà presente il presidente di Coldiretti nazionale Roberto Moncalvo. Dall’Emilia Romagna interverranno il presidente e il direttore Regionale, Mauro Tonello e Marco Allaria Olivieri.
Presenti anche il presidente ed il direttore di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli e Claudio Bressanutti, insieme a produttori e dirigenti della nostra federazione, preoccupati per un accordo che penalizza anche gli agricoltori ferraresi, in particolare i cerealicoltori, e che non tutela a sufficienza i prodotti di qualità certificata del nostro territorio.

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