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da: ufficio stampa Coldiretti

Le intense precipitazioni nelle regioni del nord, hanno determinato un aumento del livello del Po che è tenuto sotto osservazione in queste ore.

Per effetto delle intense precipitazioni il livello idrometrico del fiume Po è salito di oltre quattro metri in sole ventiquattro ore. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nella mattina del 6 novembre al Ponte della Becca dal quale si evidenzia come il rapido aumento del livello del principale fiume italiano sia significativo delle difficoltà in tutti i corsi d’acqua con piene, esondazioni e frane in molte aree della Penisola dove è allarme nelle campagne e nelle città. Centinaia di animali nelle stalle allagate sono stati portati in salvo lontano dai corsi d’acqua, ma si contano già – sottolinea la Coldiretti – terreni allagati, aziende e attrezzature travolte dal fango e serre distrutte. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nell’82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

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