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Coldiretti: la cucina estense sempre più a prova di Europa, anche i cappellacci di zucca diventano Igp

Articolo pubblicato il 9 Febbraio 2016, Scritto da COLDIRETTI

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da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Coldiretti esprime soddisfazione per l’attribuzione anche al “cappellaccio” del marchio IGP dopo Salama da sugo e Pampepato. Emilia-Romagna e Ferrara consolidano il primato nei prodotti a denominazione garantita.

Sono tutti ferraresi gli ultimi tre prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento comunitario Igp in Emilia Romagna. È quanto ricorda Coldiretti Emilia Romagna nel comunicare che dopo Salama da Sugo e Pampepato, anche i Cappellacci di Zucca anno ottenuto il prestigioso riconoscimento comunitario, portando a 43 i prodotti regionali a marchio Ue, consolidando la leadership della nostra regione in Europa per questo tipo di prodotti.
Chiamato in dialetto “Caplaz” per la sua somiglianza con il cappello di paglia dei contadini, come molti prodotti della tradizione ferrarese, le prime tracce del Cappellaccio si trovano alla corte rinascimentale degli Este. Nei secoli la ricetta non è quasi cambiata: grano tenero e duro per la sfoglia e ripieno di zucca “violina” con aggiunta di parmigiano reggiano o grana padano, uova, pangrattato, sale, pepe e noce moscata. Gli Scalchi (cuochi) degli Este, come era uso nel Rinascimento, aggiungevano altre spezie come lo zenzero, oggi caduto in disuso.
Il “Caplaz” può contare a Ferrara sulla celebrazione in ben tre Sagre a Scortichino di Bondeno (luglio), a Coronella di Poggio Renatico e a San Carlo (agosto).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani