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da: ufficio stampa Coldiretti

Vertice in Prefettura a Ferrara per affrontare il problema della difesa del riso italiano, alla presenza dei presidenti regionale e provinciale di Coldiretti. E’ allarme per le importazioni che mettono a rischio il reddito dei produttori ed ingannano i consumatori.

Domani, giovedì 10 luglio, alle 11.00 Coldiretti consegnerà al prefetto di Ferrara, Michele Tortora, un documento per la difesa del riso italiano. Il presidente regionale dell’Emilia-Romagna, Mauro Tonello e il direttore Marco Allaria Olivieri, con una delegazione composta tra gli altri dal presidenteprovinciale, Sergio Gulinelli, e dal direttore, Luigi Zepponi, illustreranno al rappresentante del Governo la difficile situazione dei produttori italiani di riso.
Ogni anno migliaia di tonnellate di questo prodotto proveniente dai paesi asiatici, e in particolar modo da Cambogia e Myanmar – ricorda Coldiretti – entrano in Europa a dazio zero e a prezzi troppo bassi, a causa di un dumping sociale e commerciale che mette fuori gioco i produttori italiani. In Emilia Romagna, gli scarsi margini diguadagno stanno già spingendo gli agricoltori ad abbandonare questa coltivazione a favore di altre più redditizie. La diminuzione delle superfici si ripercuote anche lungo la filiera con la perdita di molti posti di lavoro.
Poiché la tracciabilità del prodotto non è obbligatoria e non esiste una normativa che imponga di scrivere sulle confezioni dove è stato coltivato il riso che compriamo – commenta Coldiretti – al danno economico e sociale per la crisi di un compartoproduttivo, si somma la beffa per i consumatori.
Per questo Coldiretti sostiene la necessità di una nuova legge per la regolamentazione del commercio interno che garantisca non solo il lavoro dei nostri agricoltori, ma anche i cittadini attraverso l’obbligo di indicazione dell’origine e l’etichettatura del riso per evitare confusioni tra riso prodotto in Italia e riso importato. Nel documento che sarà presentato al prefetto, Coldiretti chiede anche una revisione del funzionamento delle Borse Merci e una corretta valutazione da parte delGoverno sull’operatività dell’Ente Nazionale Risi. E’ necessario – conclude la Coldiretti – un provvedimento nazionale che disciplini meglio l’attività di enti e organismi che interagiscono con il settore.
L’Italia è il maggior produttore europeo di riso, con più di un milione 400 mila tonnellate annui, coltivate su 216 mila ettari. In Emilia Romagna la produzione di riso si avvicina a 40 mila tonnellate coltivate su una superficie di 6.500 ettari prevalentemente in provincia di Ferrara, che assomma circa 5.300 ettari, tra i quali anche una larga parte del riso IGP del Delta del Po, nelle aree più vocate, ovvero il basso ferrarese con in particolare i comuni di Codigoro, Jolanda, Fiscaglia e Berra.

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