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Coldiretti: grati a santo padre per appello a ripensare filiera del cibo. In dono a francesco la biodiversita’, da patate blu a radicchio rosa

Articolo pubblicato il 2 Febbraio 2015, Scritto da COLDIRETTI

Tempo di lettura: 3 minuti


da: ufficio stampa Coldiretti

Anche da Ferrara prodotti per la “cesta della biodiversità” donata al Santo Padre, in occasione del 70° anniversario di fondazione di Coldiretti

“Il modello di sviluppo che stiamo perseguendo garantisce un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi piu’ poveri” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ringraziare il Santo Padre per le parole di sostegno ed incoraggiamento nel corso dell’udienza a cui hanno partecipato in Vaticano i dirigenti nazionali e territoriali in occasione del 70° anniversario dalla fondazione. L’appello di Papa Francesco a ripensare “a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo” ci conforta nel nostro impegno per dare un adeguato riconoscimento economico e sociale del lavoro nei campi dove – ha sottolineato Moncalvo – pesano gli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i nostri prodotti.” Il risultato – ha precisato Moncalvo – che “per ogni euro speso dai consumatori italiani per acquistare alimenti appena 15 centesimi arrivano nelle tasche agli agricoltori”. La salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità con l’obiettivo di garantire ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, L’invito del Santo Padre a trovare forme per produrre cibo custodendo la terra trova una risposta concreta nella campagna italiana che – ha continuato Moncalvo – ha conquistato il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche quello nella sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, senza dimenticare il fatto che l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale per la ridotta emissione di gas ad effetto serra. Con le parole del Santo Padre torniamo nelle nostre campagne piu’ forti e determinati nel garantire da un lato la giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti ai consumatori e dall’altro – ha concluso Moncalvo – la salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Dalle patate blu alle carote viola, dalla lenticchia rossa al cece nero, dal mais bianco alla mela grigia ma anche radicchio rosa, cavoli viola e sedano rosso sono infatti alcuni prodotti rappresentativi della grande biodiversità dell’agricoltura italiana che il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha offerto a Papa Francesco Tutti prodotti che l’intelligente lavoro e l’attenta opera di recupero e conservazione degli agricoltori italiani ha salvato dall’estinzione che dall’inizio del secolo scorso ha colpito ben il 75 per cento delle varietà di frutta. Oltre al vino per le celebrazioni liturgiche e all’olio extravergine d’oliva per la mensa del Papa, nel cesto della Coldiretti per il Santo Padre hanno trovato spazio prodotti “minori” che conservano pero’ proprietà salutistiche e nutrizionali eccezionali a dimostrazione della grande ricchezza che porta la diversità. L’Italia infatti – conclude la Coldiretti – puo’ contare su 7000 specie di flora, 58.000 specie di animali e 1200 vitigni autoctoni contro i 222 che dei cugini francesi ma anche su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole, grazie al lavoro quotidiano di agricoltori e allevatori.

Anche da Coldiretti Ferrara è venuto un piccolo contributo per comporre “il cesto” della biodiversità: patate viola dall’azienda agricola Dolcetti Dario; cavolo rosa, radicchio rosa, radicchio variegato dall’azienda agricola Molesini Massimo; pere Volpine e cotogne dall’azienda agricola Trevisani Remo.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani