da: ufficio stampa Coldiretti
COLDIRETTI: “STOP A PIU’ CARTA CHE VINO IN UNA BOTTIGLIA”.
Oltre 70 pratiche ed adempimenti vari per oltre 100 giorni di lavoro: Coldiretti propone una semplificazione per evitare la ripetizione della burocrazia in diversi enti e liberare le imprese da una situazione insostenibile.
Per arrivare dalla vigna ad una bottiglia di vino, occorrono più di 70 pratiche burocratiche da presentare a oltre 20 diversi soggetti istituzionali per un mole di tempo che impegna il vitivinicoltore in media 100 giornate all’anno. La denuncia è di Coldiretti Emilia Romagna che in vista della prossima vendemmia ha partecipato a Firenze ad un incontro interregionale di Coldiretti (Marche, Toscana, Umbria) sul problema della burocrazia che sottrae ai produttori tempo e risorse per adempiere ad una serie di pratiche che si ripetono e si moltiplicano quasi all’infinito per presentare ad enti diversi una mole di documentazione quasi sempre uguale a se stessa.
Chi produce vino deve tener presente – spiega Coldiretti – più di mille norme per un totale di oltre 4.000 pagine tra leggi, decreti, direttive, regolamenti, circolari, delibere nazionali e regionali. Una situazione insostenibile per un settore che in Emilia Romagna su 50 mila ettari di terreno produce 6,3 milioni di ettolitri di vino per un valore di 342 milioni di euro.
Per ridurre l’impatto burocratico, Coldiretti ha presentato una serie di proposte confluite nel testo Unico in discussione in Parlamento che vanno dall’adozione di un sistema informatico unico alla razionalizzazione delle attività di controllo nei vigneti e nelle cantine, dalla revisione del sistema ci certificazione e controllo, con l’introduzione dell’analisi dei rischi, alla revisione ed al coordinamento del sistema sanzionatorio, oltre alla creazione di uno sportello unico per l’export del vino.
Le nostre proposte per il testo Unico – afferma Coldiretti Emilia Romagna – possono eliminare almeno 40 tra adempimenti e registri con una riduzione del 50% del tempo dedicato alle scartoffie, oltre che un risparmio di costi attualmente a carico delle imprese e della pubblica amministrazione. Tutto questo senza compromettere l’efficacia delle attività di controllo che, anzi, in molte situazioni può aumentare, dando maggiori garanzie anche al consumatore.
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COLDIRETTI
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