Da Coldiretti
Appello ad imprese e cittadini ad effettuare le segnalazioni per poter inviare i dati delle presenze e dei danni subiti alla regione. Permane e anzi si aggrava la situazione di emergenza per la presenza di nutrie nel ferrarese. Per sostenere interventi più efficaci e contrastarne la popolazione serve un nuovo piano di limitazione supportato da dati e segnalazioni.
La nutria (Myocastor coypus), specie alloctona originaria del Sud America ed importata decenni fa in Italia per scopi di allevamento commerciale per la produzione di pellicce, è un roditore che trova il proprio habitat naturale in ambienti umidi e acquatici proprio come quelli delle campagne ferraresi. Per questo in pochi anni la popolazione di questa specie ha raggiunto consistenze allarmanti in provincia. È un vero e proprio flagello per gli agricoltori ferraresi, in quanto crea, con le sue tane, gravi danni al sistema degli argini in un territorio assai fragile dal punto di vista idrogeologico, incidendo negativamente sull’agricoltura, ma anche sulla sicurezza della popolazione e sulla biodiversità delle altre specie acquatiche, soprattutto anatidi, disturbati nella fase di cova delle uova nei nidi.
Frane e smottamenti in canali e ripe stradali sono all’ordine del giorno e basta guardarsi attorno per rendersi conto dei danni provocati e dei possibili pericoli per la circolazione dei mezzi agricoli, ma anche di automobili, camion e bus, oltre che della dispersione di acqua, soprattutto dalle risaie, con danni economici consistenti per le imprese agricole.
Ci sono poi ovviamente i danni diretti alle coltivazioni che subiscono gli effetti più immediati, dato che le nutrie sono animali prettamente erbivori che si cibano indistintamente di tutto il coltivato della provincia, distruggendo così gran parte del raccolto, sia delle orticole, che dei cereali, bietole, e tutto ciò che può saziare il loro appetito. In questi giorni non è infrequente trovare piante di mais abbattute dalle nutrie per procacciarsi le pannocchie prossime alla maturazione.
A seguito della sospensione del piano di limitazione delle nutrie a partire dal 10 aprile, per favorire le ricerche del pluriomicida Igor, poi, la situazione è diventata ancora più grave nella zona del Mezzano, dove gli animali proliferano ormai senza controllo. Questa è una fase di emergenza e una crisi che richiede disposizioni eccezionali. Il piano di contenimento nutrie definito dalla Regione, per il territorio di Ferrara, non è più sufficiente ed adeguato.
I dati sulle catture con gabbie di cui è a conoscenza al momento la Regione, afferma il direttore di Coldiretti Ferrara Claudio Bressanutti, non corrispondono alla realtà e sono un numero nettamente inferiore rispetto ai dati a nostra conoscenza ed all’evidenza di chiunque transiti per il territorio ferrarese. “Per questi motivi – continua il direttore della federazione ferrarese – Coldiretti invita, quanto prima, tutti gli agricoltori a recarsi presso i nostri uffici di zona per raccogliere tutti i dati aggiornati, come sta già avvenendo da qualche mese a seguito dell’attivazione del servizio di raccolta dati, in modo tale da poter consegnare alla Regione numeri e riferimenti più probanti riguardo la popolazione di nutrie a Ferrara. Solamente con l’evidenza dei dati e dei numeri effettivi delle segnalazioni, infatti, sarà possibile chiedere alla Regione Emilia Romagna un adeguamento della normativa alle reali esigenze e alle peculiarità dei territori, in modo da poter richiedere, oltre al rimborso per i danni subiti, cosa che al momento non è prevista dal piano, il sollecito coinvolgimento di più coadiutori e un maggior funzionalità dei sistemi di limitazione previsti dalla legge, ricordando che nella confusione normativa attuale, ci si sta scordando dell’obiettivo fissato da un’altra legge, di eradicare la nutria dal territorio regionale.”
L’invito a segnalare la presenza di nutrie e contribuire ad un censimento delle tane e della popolazione, è rivolto anche ai cittadini, che possono ugualmente recarsi negli uffici Coldiretti, oppure fotografare i siti individuati ed attraverso un normale smartphone con attivata la georeferenzione, inviare le foto al sito della provincia di Ferrara “ecouniamoci”.
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COLDIRETTI
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