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Da Coldiretti

Si allunga la lista dei danni subiti dalle imprese agricole colpite dalla furia del maltempo di giovedì scorso. Mezza provincia interessata per danni nell’ordine di milioni di euro. Necessario documentare e segnalare i problemi subiti.

È drammatica la conta dei danni che hanno subito le aziende agricole nell’area del ferrarese da Fiscaglia verso la costa e tutta l’area del Parco del Delta. Ma non mancano segnalazioni da Masi Torello, Ostellato, Portomaggiore, per proseguire con Codigoro (Mezzogoro in particolare sembra essere uno degli epicentri della tempesta che ha messo ko decine di aziende, di capannoni, di case, di alberi), Mesola, Goro, Lagosanto, Comacchio, specie nella zona dei Lidi.
Le forti raffiche di vento che hanno superato in alcuni momenti i 100 km/h, con grandine e forti scrosci di pioggia torrenziale, hanno provocato danni particolarmente ingenti a capannoni e magazzini, scoperchiati e rovinati fin nelle strutture portanti.
“Non è ancora possibile fare una stima realistica dei danni – commenta Coldiretti – sono ancora molti gli agricoltori che devono fare i primo conteggi e segnalarlo ai nostri uffici. Dai primissimi dati, relativi a circa un centinaio di nostri associati, l’ordine di grandezza tuttavia sarà di alcuni milioni di euro, non tutti risarcibili dalle assicurazioni, così come per i raccolti, in particolare la frutta ormai prossima alla raccolta, o i pomodori, che se non raccolti tempestivamente potrebbero in breve lamentare ulteriori danni e deprezzamento”.
“Arrivano segnalazioni di danni anche alle strutture delle reti antigrandine – continua la nota di Coldiretti – degli impianti irrigui, delle celle per la conservazione di frutta e ortaggi, oltre che i tetti o anche le mura di magazzini, tettoie, capannoni, mezzi agricoli danneggiati nel crollo dei soffitti, casse e bins dispersi o danneggiati irreparabilmente. Alcuni associati tra Mezzogoro e Mesola lamentano danni anche alla propria casa di abitazione e a serre. Risultano divelti dalle raffiche di vento anche diversi pioppeti e vigneti.”
Insomma un evento catastrofico, per il quale è necessario documentare i danni, anche fotograficamente, oltre che in modo descrittivo, affinché si possa rafforzare la richiesta di attivazione dello stato di crisi e di calamità che la Regione ha avviato per dare una risposta a coloro i quali non potranno contare sui risarcimenti delle assicurazioni, utilizzando i fondi e le procedure della protezione civile per i casi di calamità eccezionali. A questo proposito occorre che le segnalazioni con la prima sommaria descrizione del danno subito, vengano indirizzate principalmente ai Comuni, oltre che contattare, anche telefonicamente, i propri uffici di zona per effettuare le opportune segnalazioni di danni da trasmettere sia alle proprie compagnie assicurative, avviando così la procedura di risarcimento.

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