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Coldiretti: Crollo temperature, SOS frutta.

Articolo pubblicato il 19 Marzo 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


 

Brusco abbassamento delle temperature e scarsità piogge preoccupano gli agricoltori alle prese con gli effetti dei mutamenti climatici.

Il brusco abbassamento delle temperature anche di oltre dieci gradi con l’arrivo del gelo compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli già fioriti ma ad essere colpiti sono gli ortaggi coltivati come lattughe, carciofi, cavoli, verze, cicorie e broccoli. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata improvvisa di gelo artico che si è abbattuta sulle coltivazioni anche con neve a bassa quota e grandine, anche nel territorio regionale, nella vicina Ravenna e sulle colline romagnole, non troppo distante quindi dalla nostra provincia, addirittura con nevischio e grandine.

Il colpo di coda dell’inverno dopo l’anticipo di primavera colpisce l’Italia con un’ondata di gelo – sottolinea la Coldiretti – che arriva dopo un mese di febbraio segnato da temperature superiori di 2,2 gradi la media del periodo, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la Coldiretti – provoca danni gravissimi con la perdita della futura produzione di frutta e verdura ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra.

Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – continua la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Preoccupa anche la quasi totale assenza di piogge significative nelle ultime settimane, che oltre a rendere più difficile la preparazione ottimale dei terreni per le prossime semine, comporta anche problemi per le piante in campo e la necessità di ricorrere ove possibile alla irrigazione artificiale, con conseguente aumento dei costi di produzione. Già nelle scorse settimane gli agricoltori hanno chiesto al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara l’anticipo della disponibilità di acqua ad uso irriguo per salvaguardare alcune colture di particolare interesse, come le fragole o i vivai.

 

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani