Coldiretti: con meno 30% prezzi frutta è deflazione nei campi
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Da Coldiretti
Secondo i dati Istat il carrello della spesa per i consumatori italiani aumenta ma per gli agricoltori i prezzi sono in picchiata.
In controtendenza all’aumento del carrello della spesa, è deflazione nei campi dove gli agricoltori si vedono oggi pagare la frutta, dalle albicocche alle pesche fino alle susine, pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni selvagge di prodotto straniero di bassa qualità spacciato per italiano che invade il mercato provocando squilibri. E’ quanto denuncia la Coldiretti nel commentare i nuovi dati Istat sull’inflazione ad agosto. Gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – per potersi permettere un caffè devono vendere tre chili di frutta sulla quale pesano quest’anno i drammatici attacchi della cimice asiatica che nelle regioni del Nord ha distrutto i raccolti in numerose aziende e l’anomalo andamento climatico di questo 2019 che ha condizionato pesantemente le produzioni o le ha danneggiate con il susseguirsi di eventi calamitosi, come grandinate e fortunali con piogge alluvionali e forti venti.
Una emergenza sulla quale deve intervenire il nuovo Governo con un adeguato finanziamento del fondo di solidarietà nazionale sulle calamità ed una sburocratizzazione del sistema che consenta interventi piu’ rapidi in caso di queste emergenze.
Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione in questo momento di difficoltà, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare frutta, verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria.
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COLDIRETTI
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