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da: ufficio stampa Coldiretti

Sabato in Corso Porta Reno, 34 a Ferrara la raccolta firme per la petizione a difesa dell’arte della vera pizza italiana. Assaggi di pizza fumante per tutti i firmatari.

arte della pizza, uno dei piatti bandiera dell’Italia nel mondo è una tradizione e un patrimonio immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. È giusto quindi che l’Italia proponga alla sedecentrale UNESCO di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

Un riconoscimento che proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding e proprio per questo, alla vigilia dell’apertura dell’Expo di Milano, sarebbe un ottimo segnale che la commissione italiana per l’Unesco potesse proporre l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, così come già avvenuto nel 2010 per la “dieta mediterranea”.

L’obiettivo è garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini, provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana e combattere anche il rischio dell’agro-pirateria alimentare a livello internazionale e dell’appropriazione indebita di identità. Un rischio diffuso all’estero e un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove quasi due pizze su tre (63 per cento) sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori. Troppo spesso viene servito un prodotto preparato con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’est Europa, con pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano,olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale.
In Italia sono stati importati nel 2013 ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all’aumento del 20 per cento nei primi due mesi del 2014. Un fiume di materia prima che ha purtroppo compromesso notevolmente l’originalità tricolore del prodotto servito nelle 50mila pizzerie presenti in Italia che generano un fatturato stimato di 10 miliardi, ma non offrono alcuna garanzia al consumatore sulla provenienza degli ingredienti utilizzati.
In collaborazione con la Pizzeria “I Sofisti” di Ferrara sabato prossimo, 24 gennaio 2015, Coldiretti Giovani Impresa invitatutti i ferraresi a sottoscrivere la petizione, tra le 11 e le 17, nel gazebo che sarà allestito nei pressi della Pizzeria, che fornirà un assaggio fumante di questo rinomato prodotto gastronomico, tra i più conosciuti del pianeta, per difendere il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni.

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