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da: ufficio stampa Coldiretti

Coldiretti esprime soddisfazione per l’approvazione da parte dell’assemblea regionale del nuovo piano di sviluppo rurale, ma chiede un ulteriore sforzo applicare tutte le norme possibile che possano ridurre la burocrazia nei procedimentiamministrativi.

Soddisfazione per l’approvazione del Psr, Piano regionale di Sviluppo rurale. E’ quanto esprime Coldiretti Emilia Romagna dopo che ieri l’Assemblea regionale ha approvato all’unanimità il piano che porterà al settore agroalimentare dell’Emilia Romagna una dote di un miliardo e 190 milioni per il periodo 2014-2020.
“Apprezziamo il lavoro svolto dall’assessore all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – ha detto il presidente di Coldiretti regionale, Mauro Tonello – che si è impegnato a portare a compimento in tempi rapidi tutto l’iter del piano con un confronto serrato e proficuo con tutte le parti interessate. A questo punto – ha proseguito Tonello – chiediamo all’assessore e alla Regione di fare un ulteriore sforzo per un sprint finale che consenta di snellire i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione. E’ un argomento su cui sappiamo che la stessa Regione è impegnata, condividendo la nostra preoccupazione in materia di burocrazia. Per questo chiediamo un’accelerazione per dare il via all’applicazione delle norme che consentono di semplificare procedimenti amministrativi a carico delle aziende applicando il principio di sussidiarietà”.
“Si tratta – spiega il direttore regionale di Coldiretti Marco Allaria Olivieri – di applicare una novità fondamentale nel senso della semplificazione e sburocratizzazione dei rapporti tra imprese agricole e pubblica amministrazione in quanto le imprese potranno contare sui Caa (Centri Autorizzati di Assistenza Agricola), con tempi certi e inferiori rispetto a quelli attuali. In questo modo si darebbe un importante sostegno all’economia e al reddito delle aziende perché siridurrebbe il tempo che un imprenditore deve perdere per risolvere problemiburocratici”.
Secondo una stima Coldiretti ben il 45% delle imprese ha sempre considerato la burocrazia il principale ostacolo allo sviluppo. Le pastoie burocratiche risultano in particolare essere uno degli ostacoli principali per un giovane che voglia avviare l’attività agricola, come evidenzia anche una indagine Coldiretti dalla quale emerge che quattro giovani su dieci indicano le lungaggini nell’esame e nella predisposizione delle domande e documenti come il principale problemadella libertà d’impresa.

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