“Città e infanzia. Spazi intergenerazionali come spazi interculturali”
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Mercoledi’ 6 maggio alle ore 17,30 presso l’Arci Bolognesi, .p.zza San Nicolò 6, Ferrara, si terrà il seminario Città e infanzia. Spazi intergenerazionali come spazi interculturali, organizzato dal Laboratorio di Studi Urbani dell’Università di Ferrara. Introdurrà il Prof Giuseppe Scandurra, interverranno Anna Rosa Fava, Mauro Presini, Serena Maioli, Giovanni Oliva e Caterina Satta.
Una città a misura di bambino è un’espressione comunemente usata per descrivere un modello di città giusta per tutti i suoi abitanti. I bambini vengono cioè considerati indicatori di qualità urbana e parametri di riprogettazione delle città e l’infanzia è presentata, in una sorta di equazione autoevidente, come sinonimo di giustizia. Si ha giustizia quando si progetta e costruisce una città a partire dai bambini; una città è più giusta quando i diritti dell’infanzia sono rispettati.
Ma quali immaginari stanno dietro l’idea di una città giusta? Di che diritto si parla quando si enuncia “Il diritto dei bambini alla città”? Cosa pensano e come vivono la città i bambini e le bambine?
Il Seminario, raccogliendo più voci ed esperienze di studio e intervento su città e infanzia, si offre come uno spazio di confronto per riconoscere e comprendere la specificità dell’esperienza infantile nello spazio urbano. Infine, per radicare questa riflessione nel territorio ferrarese, verrà presentato il progetto “COM.bus: tecnologia e ricerca al servizio del cittadino”. Un progetto di innovazione sociale, finanziato dal MIUR nel febbraio 2013, che intende co-progettare possibili indirizzi per il miglioramento di diverse aree urbane del Comune di Ferrara, a partire dalle esigenze e dalle priorità dei bambini, delle loro famiglie e della comunità locale.
Il progetto di durata biennale, avviato nel novembre 2013, si compone di due parti: il Metodo dell’Orecchio Acerbo (MOA) e il Communication Office for Municipalities (COM.bus). Il primo si occupa di sondare, attraverso un nuovo metodo di ricerca, le esigenze e le problematiche del cittadino a partire dal ruolo che il bambino ricopre nella società odierna come nodo rispetto alle reti familiari e comunitarie; mentre il secondo rappresenta fisicamente e tecnologicamente lo strumento di comunicazione dell’attività amministrativa, l’ufficio mobile al quale il cittadino può rivolgersi nello stesso quartiere di residenza e attraverso il quale l’amministrazione agisce sul territorio. Il MOA ha interessato 9 classi della scuola primaria localizzate in 7 aree del Comune di Ferrara: Baura, Cocomaro di Cona – Focomorto, Quartesana, Villanova, Pontelagoscuro, l’area di Viale Krasnodar e il Quartiere Giardino. L’incontro sarà anche un’occasione per presentare e discutere i primi risultati della ricerca e conoscere “cosa succede in città” quando lo spazio urbano viene osservato dal punto di vista dei bambini e della scuola.
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