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Città del Ragazzo: 14 diplomati in partenza per la Germania

Articolo pubblicato il 6 Dicembre 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa e comunicazione Camilla Ghedini

La Città del Ragazzo è sempre più europea. L’ente diretto da Giuseppe Sarti è infatti partner del Project Mobi-Pro-Eu, progetto teso a portare giovani italiani – quindi non solo ferraresi – in Germania. La scorsa primavera partirono in 11 per la Westfalia. «E gli esiti – conferma la coordinatrice, Elena Pavani – sono stati positivi». Quattordici faranno le valige nel 2016, ma la selezione sarà fatta a breve. La Città del Ragazzo sta ricevendo le domande, che provenienti da tutta Italia dovranno pervenire entro il 15 dicembre. I 14 fortunati, diplomati di età compresa tra i 18 e i 27 anni, si sottoporranno da gennaio a un corso intensivo – 600 ore – di tedesco, effettuato a Ferrara in collaborazione con un istituto cittadino. Seguirà l’atteso tirocinio aziendale, in Germania, di 4/6 settimane. «Anche se l’obiettivo – rimarca Pagani – è una permanenza di almeno tre anni con contratto di apprendistato basato sul sistema duale, ossia lavoro in impresa e formazione alla scuola professionale». Sotto intesa, anche nei criteri selettivi, «una forte motivazione», visto che i destinatari lasceranno il Bel Paese. E proprio questa disponibilità al cambiamento, come sottolinea Sarti, è un valore aggiunto. I profili richiesti sono commessi, costruttori di tetti, idraulici, parrucchieri, impiegati commerciali, camerieri e fornai. Soddisfatto Sarti, secondo cui «i confini per trovare lavoro sono oggi più ampi e un’esperienza all’estero può rivelarsi fondamentale». Le richieste vanno inviate entro il 15 dicembre all’indirizzo mail mobiproeuferara@libero.it, con dicitura in oggetto Lavoro in Germania. Info su requisiti e tempi, www.cittadelragazzo.it.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani