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Da: Ufficio Stampa
Mercoledì 10 aprile, alle ore 21.00 al Cinema Boldini, verrà proiettata – in versione originale sottotitolata in italiano – l’edizione restaurata di Enamorada, uno dei capolavori dell’epoca d’oro del cinema messicano, firmato Emilio Fernández.
Il restauro della pellicola è stato curato dalla Film Foundation di Martin Scorsese e presentato in occasione del festival Il Cinema Ritrovato 2018, promosso dalla Cineteca di Bologna.

Melodramma di passioni forti alleggerito dai toni della commedia, Enamorada si classifica come una pellicola importante che ha contribuito a fissare l’identità post-rivoluzionaria del paese.
All’epoca della rivoluzione messicana, le truppe zapatiste del generale José Juan Reyes conquistano la tranquilla e conservatrice città di Cholula, e arrestano tutti i notabili del luogo. Mentre confisca i beni dei ricchi possidenti locali, il generale si innamora della bella e forte Beatriz Peñafiel, figlia dell’uomo più potente della città, del quale la giovane chiede fermamente la liberazione. Il disprezzo iniziale che la donna prova nei confronti dell’arrogante rivoluzionario, lascia poco per volta spazio alla curiosità e, infine, a una profonda e autentica stima. La sorprendente scelta del generale che, per amore, ordina ai suoi di risparmiare gli abitanti e di lasciare la cittadina senza combattere, conquista la protagonista, che decide di seguire lui e le sue truppe.
Indimenticabile il personaggio della ricca e antirivoluzionaria Beatrìz, nel ruolo di una “bisbetica domata” shakespeariana particolarmente indomabile, che si oppone violentemente alla corte dello spasimante. Impersonata dalla grande stella del cinema latino María Félix ci viene presentata mentre brandisce una pistola, pronta a difendersi da qualunque uomo osi avvicinarsi.
Il regista Emilio “El Indio” Fernández, a chi gli chiedeva dello stato del cinema nel suo Paese, amava rispondere: “Il cinema messicano sono io!”. Si narra che quando un critico osò contraddire quest’affermazione pretenziosa, il regista gli puntò contro una pistola. Che si tratti o meno di una leggenda, la sua vita era già abbastanza interessante da non richiedere ulteriori abbellimenti: dopo aver ucciso un uomo da giovane e aver partecipato alla rivolta, stroncata, contro il presidente Obregón, nel 1924 Fernández finì in carcere a scontare una condanna ventennale. Presto evase e scappò in America, approdò a Los Angeles e scoprì il cinema, diventando comparsa, attore, sceneggiatore, e infine regista. Un film da ritrovare anche perché se negli ultimi sei anni ben 5 Oscar alla regia sono andati ad autori messicani, questo si deve anche al fatto che il Messico, dagli anni ’30 all’inizio degli anni ’60, ha avuto una cinematografia di grande rilievo internazionale, con grandi registi, produttori, attori, attrici, sceneggiatori, direttori della fotografia.

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