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Da: Istituto Gramsci

GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

I COLORI DELLA CONOSCENZA. LA LINGUA E I LINGUAGGI

Presentazione del ciclo di incontri e laboratori didattici e conferenza di Maura Franchi

Dopo il saluto del Vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto, la responsabile del ciclo di conferenze Daniela Cappagli presenterà il programma annuale. Tema centrale la lingua e i vari linguaggi espressivi e di comunicazione, nella consapevolezza che una padronanza corretta della lingua e dei vari linguaggi arricchisca le capacità comuni di comprensione e intelligenza, necessarie per costruire un rapporto attivo con la società e con questo vasto mondo. Un percorso, indirizzato ai docenti e a tutti i cittadini interessati, che propone inizialmente, una riflessione sull’opera di importanti linguisti quali Lev S.Vygotskij, Ludwig Wittgenstein e Tullio de Mauro; il ciclo si inoltra poi nella indagine culturale e psicologica dell’uso delle ‘parole’ nella scuola, nel sociale, nel mondo del lavoro, nell’ambito del web. Anche l a lingua delle leggi, soprattutto quelle importanti e innovative del passato, saranno oggetto di discussione e riflessione in una Tavola Rotonda. Infine, verranno realizzati tre Laboratori didattici che condurranno a indagare più a fondo la lingua delle emozioni, la non-lingua del razzismo e dell’intolleranza e infine le parole della storia quale esperienza del passato per costruire un mondo migliore.

Seguirà

“Educare nel tempo delle soggettività” conferenza di Maura Franchi – Sociologa Docente Università di Parma.

Il tema dell’istruzione appare sempre più chiaramente come il crocevia di molte questioni che attraversano il nostro presente. Si avverte la necessità di affermare l’imprescindibile centralità della scuola e la necessità di un nuovo punto di equilibrio tra istruzione di massa e qualità della stessa.

Diventa urgente domandarsi se, a causa dell’incertezza diffusa, della paura, dell’acuta sensazione di una società investita da cambiamenti continui, non stai nascendo il bisogno di dare maggiore consistenza all’individualità, di fornire punti di orientamento meno vaghi di quelli espressi dal trionfo della soggettività, in sostanza l’esigenza di un’idea formativa che faccia perno su un più costante, coerente e vigile senso di responsabilità personale e collettivo.

Il Ciclo ha valore legale di corso di formazione-aggiornamento per insegnanti e studenti, ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005 e al termine dei lavori sarà rilasciato un attestato.

Per il ciclo “I colori della conoscenza” a cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDÌ 25 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

Presentazione del programma del ciclo annuale: “Maestri”

A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

Saluto del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani

Presentazione del programma di Fiorenzo Baratelli (presidente Istituto Gramsci)

Seguirà:

“Maestro, dove abiti?”, testi a cura di Piero Stefani, letture di Magda Iazzetta, musiche di W. A. Mozart e J. S. Bach, violinista Lucilla Rose Mariotti.

Coordina Anna Quarzi (direttrice dell’Isco)

La chiacchiera dominante fa crescere la domanda di ‘Maestri’. Il ciclo del 2019 sarà dedicato ad un percorso che, dagli antichi ai contemporanei, ci metterà a confronto con la lezione di grandi maestri di saggezza e conoscenza. Mettersi in ascolto di testi classici può essere importante per evitare sia di essere inghiottiti dal passato in modo acritico e passivo, sia per superare un’idea di libertà sradicata e delirante rispetto all’eredità di cui ognuno deve farsi carico dei beni della cultura e della sapienza.

GIOVEDÌ 31 GENNAIO 2019 ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA

Lev S. Vygotskij: le vie dell’uomo verso la libertà e l’individualità

Conferenza di Giovanni Fioravanti

Introduce Nicola Alessandrini

Nel 1978, sulla New York Review of Books, il filosofo Stephen Toulmin consacrò Lev Vygotskij come «il Mozart della psicologia», un genio pari al grande musicista, un innovatore le cui idee avrebbero potuto produrre chissà quali risultati in psicologia se non fosse morto prematuramente, a soli 37 anni. Di Vygotskij si è detto “una voce che emerge dal futuro”. Gli dobbiamo molto e portiamo gravi responsabilità nei confronti del suo pensiero. Il titolo dell’incontro prende a prestito il giudizio che Bruner dà dell’opera dello psicologo e pedagogista russo: una descrizione delle vie dell’uomo verso la libertà e l’individualità. Nelle radici storico-culturali del pensiero di Vygotskij sta la valorizzazione, l’importanza della base culturale di ciascuno di noi, fondata sulle relazioni e sulle connessioni inter-individuali dalla famiglia, alla scuola, alla società. La trasfo rmazione dell’apprendimento, questo è il contributo riconosciuto mondialmente di Vygotskij, l’evoluzione del concetto di apprendimento e delle pratiche scolastiche sotto l’influenza della teoria storico-culturale.

Per il ciclo “I colori della conoscenza – La lingua e i linguaggi” a cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

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