da: Ufficio Stampa e Comunicazione Cia Ferrara
Continua la mobilitazione di Cia- Agricoltori Italiani. Mercoledì 20 luglio i produttori di cereali saranno in piazza Savonarola per informare i cittadini sulla crisi dei cereali e la perdita del patrimonio cerealicolo italiano di qualità
FERRARA – Una manifestazione per informare l’opinione pubblica sulla grave situazione che sta attraversando il settore cerealicolo. Mercoledì 20 luglio, a partire dalle 10 in Piazza Savonarola a Ferrara gli agricoltori di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara spiegheranno che con prezzi dei cereali ai livelli di 25 anni anni fa – circa 16 euro per il frumento tenero e appena 19 per il duro – e i costi di produzione in aumento, per chi produce cereali è crisi nera.
«Se i prezzi continuano ad essere così bassi – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara – la produzione di frumento italiano, sia tenero che duro, rischia di scomparire con allarmanti ripercussioni sui due anelli “deboli” della filiera: i produttori agricoli e i consumatori. Per gli agricoltori produrre grano oggi vuol dire lavorare in perdita, non avere un reddito e dunque trovarsi nella triste situazione di abbandonare la coltivazione di grano o addirittura lasciare incolto in terreno. Per i consumatori significa mangiare pane e pasta prodotti con un fumento proveniente totalmente da paesi esteri, dove non esistono i nostri disciplinari e ci sono meno controlli. Oggi sembra prevalere l’idea che il fumento non vale nulla ma il nostro frumento è di qualità, ricco di glutine e proteine fondamentali per la produzione di pasta ed è anche un importante patrimonio rurale e culturale. Siamo indignati da questo “non valore” del grano, che si trasforma in un enorme divario: con cento chili di frumento si fanno circa 80 chili di pane, ma cento chili di frumento valgono come 3,5 chili di coppia ferrarese, circa 16 euro. Mercoledì aspettiamo tutti in piazza insieme a noi, per il diritto di continuare a produrre e mangiare pane e pasta sani, genuini e prodotti nel rispetto della sicurezza alimentare.»
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