“Chi l’ha letto?”: un incontro per parlare de “L’amica geniale” tra lettori/spettatori
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Di solito gli incontri organizzati nella sala Agnelli della Biblioteca Ariostea sono fatti per presentare un libro, per dare voce a un autore, per parlare di un nuovo volume. L’idea di Fausto Natali, responsabile delle attività culturali della biblioteca, è quella di proporre anche appuntamenti per chi un libro l’ha già letto, per chi un autore lo conosce e può avere voglia di condividere con altri lettori le sue sensazioni ed emozioni, le sue opinioni, le sue perplessità. L’avvio del ciclo intitolato appunto “Chi l’ha visto?” è domani (venerdì 1 febbraio alle 17 in sala Agnelli dell’Ariostea, via Scienze 17, Ferrara) con un’opera sicuramente conosciuta da tanti grazie alla trasposizione in serie tv partita da poco con il primo dei quattro volumi: “L’amica geniale” di Elena Ferrante.
Ecco dunque un incontro per chi ha letto il libro e lo amato e per chi invece ne è rimasto disturbato; per chi ha visto il film e si è appassionato e per quelli che preferiscono qualcosa di più lieto e meno torbido; per chi pensa che l’amica geniale sia Lila e per chi invece la trova in Lenù; per chi ha ancora dentro quella voce che racconta e vorrebbe sapere chi c’è dietro; per chi esclude sia fantasia e per chi invece non pensa possano essere persone e cose reali.
Un’occasione per parlare insieme di tutti questi pensieri da lettori o telespettatori stufi o contenti, per condividerli fuori dal proprio divano in una sala di biblioteca. Con un piccolo approfondimento che sarà dedicato alla scelta dell’autrice (o autore che sia) di rimanere nell’anonimato. Cosa ci sta dietro a questo nome? Elena Ferrante per assonanza con la scrittrice Elsa Morante? O – come ha avrebbe fatto sapere lei – per un omaggio alla nonna? Per ogni ipotesi vale una citazione che l’autrice stessa fa ne “La frantumaglia”, il libro che raccoglie scambi di lettere e riflessioni sulla sua scrittura indirizzate ai suoi editori, a giornalisti che vorrebbero intervistarla, al regista Mario Martone. Scrive infatti la Ferrante: “Italo Calvino, convinto che di un autore contano solo le opere, nel 1964 scriveva a una studiosa dei suoi libri: ‘…dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda pure quel che vuol sapere e glielo dirò, ma non le dirò mai la verità, di questo può star sicura’. Questo passo mi è sempre piaciuto e almeno parzialmente l’ho fatto mio”.
Per approfondimenti su Elena Ferrante e anche sulla sua possibile visita a Ferrara citata nel quarto e ultimo volume de “L’Amica geniale” si può leggere anche l’articolo a questo link www.ferraraitalia.it/amica-geniale-mania-a-ferrara-sulle-tracce-di-elena-ferrante-147711.html
Nella foto in alto e sopra immagini di Napoli e il ritaglio della pagina con le immagini fatte realizzare al reporter partenopeo Giuseppe Di Vaio dalla testata americana The Guardian per illustrare un resoconto sul romanzo che tanto successo ha avuto negli Stati Uniti.
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Giorgia Mazzotti
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