Che cosa succederebbe al Regno Unito se la Scozia
diventasse indipendente?
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da: Ilary Bottini, Agenzia Noir sur Blanc
5 domande a Roy Batchelor, Professore di Finanza presso la Cass Business School di Londra
Dopo anni di dibattito, come è cambiata la situazione? Pensa che alla fine la Scozia si separerà dal Regno Unito?
Sono scozzese, ma vivo in Inghilterra quindi non andrò a votare.
L’anno scorso sembrava vi fosse qualche possibilità che una maggioranza delle persone che vivono in Scozia avrebbero votato sì all’indipendenza.
Tuttavia, il vantaggio si è ridotto rapidamente negli ultimi tre mesi, e i sondaggi d’opinione indicano che vi sarà solo una lieve maggioranza che voterà per il no, cioè affinché la Scozia rimanga nel Regno Unito.
Questa è la mia previsione: la Scozia continuerà a far parte del Regno Unito.
Il crescente sostegno a favore dell’indipendenza non riflette alcuna nuova argomentazione persuasiva da parte della campagna del sì.
Al contrario, recenti dibattiti in TV e sulla stampa hanno rivelato che i sostenitori dell’indipendenza non hanno valutato attentamente politiche su problematiche chiave come la politica valutaria e di bilancio.
La campagna del sì ha ottenuto nuovi consensi da parte delle persone che hanno sofferto durante la recente recessione e sono pronte a concedere una possibilità nella speranza di un cambiamento in positivo con un nuovo governo.
Questa convinzione è stata incoraggiata dalla campagna del sì, che promette un sostanziale aumento delle spese in prestazioni sociali sotto un eventuale governo scozzese (senza specificare esattamente dove si troveranno i fondi).
Che cosa succederebbe al Regno Unito se la Scozia diventasse indipendente? (anche alla luce del recente crollo della sterlina)
Si dice che l’attuale crollo della sterlina sia dovuto alla valutazione da parte degli investitori del rischio che la Scozia si separi dal Regno Unito.
Il calo di questa settimana non è stato particolarmente importante (di recente, la sterlina era a valori elevati e la strada è lunga prima di arrivare al tetto di 1,50 dollari raggiunto lo scorso anno) e una moderata svalutazione contribuirà al proseguimento della ripresa nel Regno Unito.
Se la Scozia voterà per l’indipendenza, seguiranno anni di incertezza e trattative ostili su come verranno suddivise le attività e le passività del Regno Unito.
Lo Scottish National Party ha già dichiarato che non accetterà alcuna porzione del debito nazionale del Regno Unito, cosa che ha già portato al minimo i tassi di interesse a più lungo termine dei titoli di stato di Londra.
Incertezze come queste significano che è improbabile che quest’anno la Bank of England aumenti i tassi a breve termine (come era stato previsto in precedenza). Ciò significa anche che la Scozia avrebbe una bassa affidabilità creditizia internazionale e si troverebbe ad affrontare elevati costi di prestito.
Le banche che al momento hanno sede in Scozia dovrebbero trasferirsi in altre zone del Regno Unito per poter beneficiare dei regolamenti e delle politiche sui “prestiti di ultima istanza” della Bank of England.
Molte aziende in Scozia hanno già dichiarato di voler emigrare, ma questo è molto meno certo.
L’attuale politica del Regno Unito è sufficiente a dissuadere la Scozia dall’indipendenza?
La Scozia beneficia già di un maggior decentramento dei poteri rispetto alle altre regioni del regno Unito, e le sono state promesse altre agevolazioni se vinceranno i no.
La politica del Regno Unito non è una considerazione decisiva per chi voterà sì, dal momento che queste persone nutrono già scarsa fiducia nel governo di Londra (e in particolare nell’attuale coalizione tra laburisti e conservatori, visto che la maggior parte degli scozzesi sostengono i laburisti).
Viceversa, il riconoscimento di un potere sempre più ampio alla Scozia ha generato un notevole risentimento nelle altre regioni del Regno Unito, che non capiscono perché questa regione debba godere di tali privilegi.
È probabile che, qualunque sia il risultato del referendum sull’indipendenza, il governo di Londra dovrà riconoscere una maggior indipendenza politica alle altre regioni del Regno Unito, per garantire coerenza ed equità.
L’intero processo lascerà uno strascico di amarezza, da parte degli scozzesi pro-indipendenza nei confronti del governo di Londra e da parte delle regioni non privilegiate del Regno Unito verso la super-privilegiata Scozia.
Qual è l’opinione degli altri paesi europei su questo argomento?
Il giudizio dell’Europa è neutro o ostile. Molti paesi europei, in particolare la Spagna, ma anche il Belgio, hanno movimenti politici regionali espliciti, talvolta violenti (in Catalogna e nei Paesi Baschi) e non gradirebbero la riuscita di una secessione in un altro stato membro dell’UE.
La Scozia potrebbe adottare l’Euro se diventasse indipendente?
Questo aspetto è stato discusso qualche anno fa, ma non è adesso il momento della prima, o della seconda scelta, dei sostenitori dell’indipendenza.
Il Regno Unito è il principale partner commerciale della Scozia, perciò l’adozione di una valuta che fluttuasse a fronte della sterlina aumenterebbe i rischi finanziari per tutte le imprese.
Le recenti sottoprestazioni dei paesi minori dell’Eurozona (Irlanda, Portogallo, ecc.) hanno messo in luce i pericoli di questo programma.
Se la Scozia soddisfacesse i criteri di appartenenza, tecnicamente sarebbe possibile adottare l’Euro.
Tali criteri includerebbero la dimostrazione di una comprovata responsabilità monetaria e di bilancio, cosa che non può accadere in tempi brevi.
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