CGIL: Gravi ed inquietanti i fatti svelati dalla Procura di Piacenza, reagire subito rendendo gli ambienti militari trasparenti e aperti
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Da: CGIL Piacenza
La Procura di Piacenza ha condotto e concluso una importante operazione giudiziaria che ha portato alla luce fatti e reati gravissimi, che rischiano di compromettere il prestigio e la reputazione dei corpi militari, rispetto ai quali tutti i responsabili civili e militari che sono a capo degli ambienti coinvolti devono aprire una serissima riflessione.
Per quanto ci riguarda vogliamo ringraziare innanzitutto la Magistratura per questa indagine su fatti a dir poco inquietanti di malaffare e di violenze condotti da coloro che dovrebbero garantire l’incolumità dei cittadini e le condizioni di legalità.
Ma vogliamo anche sottolineare come quanto accaduto, insieme ad altri episodi di corruzione avvenuti recentemente in ambienti militari, stiano a dimostrare quanto forte sia il bisogno di aprire questa realtà ad un sistema di trasparenza senza il quale rimane difficile realizzare ciò che la stessa Carta Costituzionale ci impone.
Questo mondo è rimasto troppo a lungo chiuso all’esercizio del confronto aperto con la società civile e con gli stessi militari. Solo nel 2018, ad esempio, grazie ad un ricorso di alcuni militari la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di costituire libere Organizzazioni Sindacali fra le forze armate. È tempo che la politica e il Parlamento provvedano a colmare questo vuoto durato purtroppo per 70 anni, avendo tuttavia il coraggio della modernità e della trasparenza legiferando in modo da consentire davvero il libero esercizio sindacale, superando posizioni anacronistiche che purtroppo condizionano e impediscono ancora la nascita di una buona legge. Tutto ciò a garanzia di quella trasparenza e a sostegno dei principi di legalità che caratterizzano lo spirito di servizio di quelle donne e quegli uomini che operano nelle forze armate rendendole presidio di democrazia.
Auspichiamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso portando alla luce tutti i fatti che sono stati oggetto dell’indagine.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani