Cgil Cisl Uil: CCIAA e rilancio socio economico provinciale
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Da: CGIL CISL UIL Ferrara
Il Presidente della Camera di Commercio (nonché imprenditore edile) Paolo Govoni, lancia l’allarme per la situazione in cui versa il settore dell’edilizia.
Sono dati preoccupanti quelli messi assieme dall’Osservatorio della Camera di Commercio che stima mancate entrate per circa 160 milioni di Euro pari al 14% del fatturato delle imprese con conseguenti gravi ripercussioni sull’occupazione del settore.
E’ un’analisi molto preoccupante che si somma a quella degli altri settori e a nostro avviso non può essere risolta con la sola, se pur meritevole, iniziativa della CCIAA che mette a disposizione risorse utili ad aiutare la liquidità alle imprese.
Occorre, come dice Govoni, “rilanciare le costruzioni con un Piano di manutenzione e di messa in sicurezza del Paese” perché “..senza lavoro le imprese non potranno ripagare i prestiti…” ma c’è una precondizione fondamentale: la visione e la conseguente progettualità per il rilancio socio-economico anche provinciale. Precondizione sempre più urgente per non sprecare le importanti risorse che sembrano poter arrivare copiosamente dall’Europa. Anche per queste necessità potrebbe essere utile che la CCIAA vada oltre le giuste affermazioni per voce del suo Presidente, trovando il coraggio di promuovere un dibattito pubblico in merito alla sospensione del cosiddetto “Piano periferie” voluto dalla Giunta del Comune di Ferrara.
Un piano di investimenti sostenuto dal Governo di circa 19 Milioni di euro, che potrebbe costituire una prima iniziativa di rilancio del tessuto economico di questa città.
Un investimento che rischia di andare in fumo per diatribe politiche alle quali non solo il sindacato, ma anche le imprese dovrebbero chiedere conto per non esserne conniventi. Riteniamo potrebbe essere di grande utilità se la Camera di Commercio, certo forse agendo anche un ruolo inedito, offrisse le proprie competenze e stimolasse in collaborazione con l’Ente Provincia, la costruzione di un grande piano di rilancio provinciale con tutte le parti sociali, così da dimostrarsi uno tra i pochi soggetti attivi impegnati concretamente a dar seguito all’appello del Prefetto del 2 di giugno: partecipazione, coesione e responsabilità per rafforzare il senso di comunità.
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