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Da: Ufficio Stampa CGIL Ferrara

Le proposte si avanzano in Conferenza Territoriale Socio Sanitaria non unicamente a mezzo stampa. Diversamente non ce ne sono, e Fabbri mette in atto un misero e goffo tentativo comunicativo per non assumersi le responsabilità che porta.

E’ politicamente ingannevole utilizzare la sanità in chiave elettoralistica. E’ istituzionalmente irresponsabile non convocare la CTSS. E’ “fumo negli occhi” parlare oggi di un’unica direzione tra le due aziende. Di questo si tratta.

Sentiamo l’obbligo di riportare a realtà il dibattito pubblico e magari riportarlo anche a responsabilità e utilità.

Esiste un progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera, già approvato in sede di CTSS.
Esistono le delibere dalle due Aziende sanitarie.
Esiste un Accordo Quadro per lo svolgimento delle funzioni provinciali unificate dei servizi sanitari, amministrativi, tecnici e professionali.
Esistono non poche e formali sollecitazioni di CGIL CISL e UIL alla realizzazione dell’integrazione.

Percorso che ha l’obiettivo, guarda caso, di “dare una linea precisa alla sanità provinciale” (cit. Fabbri), di essere già “un piano provinciale per riorganizzare la sanità del territorio, ridurre la mobilità passiva verso il Veneto ed evitare la fuga di professionalità verso altre realtà” (cit. Fabbri) ma il Presidente della CTSS da luglio sceglie di non discuterne venendo meno al proprio ruolo…preferendo la comunicazione alla concretezza.

Il percorso di integrazione tra le due aziende per migliorare la sanità è da cestinare? Benissimo, si avanzi in CTSS un’altra progettualità, realizzabile con le regole date perché oggi un’unica direzione semplicemente non è possibile. Non si abusi dell’intelligenza delle persone.

E’ da apprezzare invece il senso di responsabilità dei sindaci che parlano di “fusione” e che sottolineano come questa sia “buona prassi già applicata da tempo in settori della pubblica amministrazione e porti a maggior efficienza”.
E’ da sostenere come un processo di “fusione” porterebbe “un beneficio che si rifletterebbe su ogni singolo distretto, con una maggior libertà di gestione di tutti i servizi”.
Hanno ragione! Siano coerenti e da domani, anziché auspicare (ci lavorino anche) riforme sanitarie di carattere nazionale, propongano ai cittadini la “fusione” dei loro Comuni nella dimensione distrettuale. O in questo caso la razionalizzazione, le buone prassi, la maggior efficienza nell’interesse dei cittadini non valgono più? Questo la legge già lo prevede, addirittura ci sono finanziamenti volti al miglioramento dei servizi, ma temiamo si entri nel campo del “conflitto di interessi”.
Se dovessimo sbagliarci, sarebbe una cosa meravigliosa. CGIL CISL e UIL la proposta di “fusione” dei Comuni, nell’interesse dei cittadini, già l’hanno avanzata, vi daremo una mano.
Un richiamo a tutti: la politica dovrebbe essere cosa seria, sforziamoci tutti, ne avremmo tanto bisogno.

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