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Ceta. Rainieri e Fabbri (Ln): “Sarà danneggiata l’agricoltura dell’Emilia-Romagna. Regione di opponga”

Da Lega nord

“Siamo perfettamente d’accordo con tutti coloro che protestano contro il CETA perché sarà un danno per la nostra agricoltura e per l’economia dell’Emilia-Romagna. Nella prossima seduta di Assemblea legislativa regionale, fissata per il 26 e il 27 settembre, è all’ordine del giorno la discussione della risoluzione che hanno sottoscritto tutti i consiglieri del Gruppo Lega Nord per impegnare la Giunta regionale ad intervenire perché siano assicurate maggiori tutele per le produzioni agroalimentari, soprattutto quelle di qualità contraddistinte dai marchi tipici, attribuendo inoltre migliori garanzie alle piccole e medie imprese oltre che ai lavoratori. È assolutamente necessario che questo argomento sia dibattuto perché la Regione Emilia-Romagna faccia valere le sue ragioni invitando il Parlamento a non dare l’approvazione definitiva”. Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, riguardo alla rinnovata polemica riesplosa sull’accordo economico tra Unione Europea e Canada che entra in vigore proprio in questi giorni.

“Come abbiamo scritto nel documento presentato in Regione, il CETA in Italia e in particolare in Emilia-Romagna indebolirà la tutela della filiera agroalimentare di qualità e darà enormi vantaggi per le multinazionali a danno dei piccoli e medi imprenditori – ha proseguito il capogruppo della Lega Nord in Regione Emilia-Romagna, Alan Fabbri – Non solo ci saranno problemi per le 44 IGP e DOP della nostra Regione che l’accordo non prevede di tutelare ma anche le sole 12 formalmente tutelate saranno penalizzate. Infatti, la protezione di queste nostre produzioni di eccellenza contro le falsificazioni sarà solo parziale perché continueranno a essere consentite le volgarizzazioni legate a prodotti tipici dell’italian sounding che dovranno coesistere con le denominazioni autentiche dei nostri prodotti (un esempio per tutti: si potrà continuare ad utilizzare il nome Parmesan per contraddistinguere il formaggio grattugiato indipendentemente da dove proviene e da come è prodotto)”.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)