Ceta: il pd Emilia Romagna contro i propri tesori agroalimentari
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Da Ufficio stampa
Coldiretti Emilia Romagna esprime apprezzamento per le risoluzioni presentate in Regione da diversi gruppi politici contro l’approvazione del Ceta, l’accordo commerciale tra Unione europea e Canada, che penalizza le produzioni agroalimentari emiliano romagnole, riconoscendo solo 12 prodotti su 44 Dop e . Le diverse risoluzioni contro l’accordo presentate dai gruppi Lega Nord, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – sono state tutte respinte questa mattina in Assemblea regionale per l’opposizione compatta del Partito Democratico, che, secondo Coldiretti, ha volutamente ignorato le ripercussioni negative per l’agroalimentare italiano dell’accordo che legalizza l’agropirateria, dando il via libera alle imitazioni di prodotti italiani di qualità, e azzera i dazi per importazioni agricole da una nazione come il Canada che consente l’utilizzo di prodotti chimici, che da noi sono vietati, creando di fatto una situazione di dumping sociale, economico e ambientale.
Nonostante la bocciatura delle risoluzioni contrarie al Ceta, Coldiretti Emilia Romagna ritiene che il dibattito sia stato un’occasione importante per confrontarsi sui contenuti di un accordo che penalizza l’economia italiana ed agroalimentare in particolare. Le varie risoluzioni e le argomentazioni dei gruppi consiliari – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – hanno sostenuto di fatto la mobilitazione permanente contro la ratifica del trattato #stopCETA, condivisa da Coldiretti con un’inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni, (CGIL, ARCI, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greepeace, Slow Food International, Federconsumatori, ACLI Terra e Fair Watch), che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’agroalimentare dell’Emilia Romagna.
“Non comprendiamo – dice il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – la posizione del Pd della nostra regione che si è espresso a favore del Ceta, mentre lo stesso partito in altre Regioni dove è al governo (Toscana, Piemonte, Marche, Umbria, Lazio, Puglia) si è espresso contro o quanto meno chiedendo un maggiore approfondimento dei contenuti del trattato, come ha fatto peraltro l’amministrazione comunale di Bologna nell’ultima seduta del consiglio di lunedì 25 settembre. È grave – conclude Tonello – che proprio nella Regione che ha i prodotti di qualità più imitati nel mondo, il partito di maggioranza abbia votato contro gli interessi dei suoi tesori più pregiati”.
Importante novità dell’ultima ora: il Senato ha rinviato la discussione sulla ratifica del Ceta.
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COLDIRETTI
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