Skip to main content

C’era una volta Ferrara, capitale del pattinaggio

Articolo pubblicato il 3 Maggio 2014, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


da: Paolo Spath, Portavoce provinciale di FRATELLI d’ITALIA – AN, Federazione di Ferrara

“Leggendo le cronache cittadine di Ferrara il 2 maggio, si ha modo di leggere come, secondo qualcuno, il 1° maggio, festa del lavoro, sia stata una giornata caratterizzata da festeggiamenti e “trionfi di piazza”. Si parla di un pienone di giovani in piazza municipale, dove ha avuto luogo il “ritorno” del concerto del primo maggio. Questo dalle 15:30 alle 18:30, quando l’improvvisa pioggia ha posto fine alla festa. Molto bene la festa e il pienone di giovani, ma qui purtroppo finisce il resoconto del “successo” della giornata. Successo parziale, poiché, invece, il primo maggio ha segnato anche un’ulteriore sconfitta per la città di Ferrara ed un’altra sonora “batosta” per il suo turismo.” Esordisce così Paolo Spath, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia An a Ferrara.
“Forse non tutti si sono resi conto che da quest’anno la città estense ha perso qualche migliaio di turisti che, da decenni, proprio in questo giorno, vedevano Ferrara come un appuntamento fisso per lo sport. Infatti per circa 40 anni, a Ferrara, nel giorno del lavoro, si è corso il “Trofeo Internazionale del Lavoro di Pattinaggio Corsa su Strada”, che l’anno scorso, proprio in occasione del suo quarantennale, ha portato, a Ferrara, grazie all’impegno ed alla passione dei suoi organizzatori, ben 500 atleti italiani e stranieri dalla mattina alla sera di “quel primo maggio”, con un seguito di migliaia di spettatori ed appassionati, tanto che la stampa arrivò a definire Ferrara la “capitale del pattinaggio”. Bene, questo patrimonio turistico-sportivo da quest’anno non appartiene più a Ferrara.” Denuncia duro il giovane esponente in corsa come capolista per il Consiglio Comunale della città di Ferrara – “Infatti da quest’’anno la competizione è stata assegnata a Comacchio, presso il cui lago delle nazioni si è corso lo storico trofeo portando ai lidi migliaia di turisti. Insomma un’altra eccellenza della nostra città che l’amministrazione in carica si è lasciata sfuggire dalle mani.”

“Possibile, lo dico con ironia di fronte ad una situazione che fa davvero poco sorridere purtroppo, – continua Spath – che questa amministrazione sia “allergica” al pattinaggio in tutte le sue forme, considerato lo stato di degrado del PalaSilver, la cui condizione di pericolosità per la sicurezza non è minimamente cambiata come dimostra la denuncia di Fratelli d’Italia di qualche giorno fa, e quest’ennesima “sconfitta” cittadina rappresentata dalla perdita del trofeo di pattinaggio? Si resta in attesa di una risposta che probabilmente non giungerà mai. Come questa amministrazione arrogante e arroccata da 70 anni di governo ininterrotto di questa città ci ha ormai abituato” – va giù duro il giovane studente di Medicina candidato al Consiglio Comunale.
“Per concludere però una riflessione è d’obbligo. Paradossalmente, proprio il giorno della festa del lavoro, tutte le attività commerciali come ristoranti, gelaterie e bar di Piazza Ariostea, da quest’anno, hanno perso una giornata “lavorativa” importantissima che, di questi tempi forse non rappresenta la panacea alla crisi economica ma certo sarebbe stata una piacevole “boccata d’aria”: turisti/sportivi, nell’ordine di migliaia che in piazza Ariostea hanno reso Ferrara la “capitale del pattinaggio”.
Fratelli d’Italia, segnala e denuncia quindi questa “perdita” economica, ma anche culturale per la nostra città, che sembra volersi “spogliare” dai suoi motivi di orgoglio. Prima la Mille Miglia, poi il Pattinaggio, poi cosa altro? – conclude Paolo Spath di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale – “ Per noi sport e turismo sono “voci rilevanti”. E siamo pronti ad invertire questa rotta!”

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani