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da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Un’associazione non profit per promuovere la donazione di organi

“L’amore infinito” che nasce da una sofferenza provata sulla propria pelle. Un’esperienza terribile, fortunatamente conclusasi positivamente. “L’amore infinito” è una associazione non profit fondata da Gianmarco Gelsomino e Chiara il cui scopo è sensibilizzare le persone sulla donazione di organi. «Abbiamo conosciuto da vicino la realtà di sofferenza degli ospedali pediatrici e la tormentosa attesa delle liste per le donazioni, abbiamo deciso di impegnarci in prima persona e dare il nostro contributo per sensibilizzare le persone sul tema della donazione degli organi».
Per Gianmarco, responsabile del centro di recapito di Cento, e la sua compagna la gioia di diventare genitori si era trasformata in un incubo, a causa di una patologia poco comune che aveva colpito il fegato della loro piccola neonata e dell’angosciante attesa di un possibile donatore. «Mia figlia – racconta Gianmarco – è nata due anni fa con una rara malattia epatica ed è durato ben nove mesi il lungo e travagliato percorso dentro e fuori l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, che ci ha portato alla inevitabile decisione di sottoporla al trapianto del fegato».
L’organo vitale tardava però ad arrivare, a causa della penuria di donazioni. A quel punto Gianmarco e Chiara non si sono persi d’animo, né tantomeno rassegnati al rischio di perdere la propria figlia. Così si sono sottoposti a tutti gli esami necessari per stabilire la possibilità di donare parte del proprio fegato. «Era diventata ormai una lotta contro il tempo. Fortunatamente entrambi eravamo compatibili, ma quello di Chiara era più adatto per dimensioni e anatomia. Così a novembre del 2013 mia figlia è rinata attraverso il trapianto del fegato donato da sua madre».
Questa storia doveva essere raccontata proprio per far capire che solo diffondendo la cultura della donazione si poneva un limite all’angoscia e al dolore. Così divenne un libro “L’amore infinito. La storia di Ginevra”, scritto dal nonno della bambina, i cui proventi furono destinati inizialmente all’Associazione Bambino Gesù. Si innescò anche una gara di solidarietà per acquistare più volumi possibili tra i colleghi portalettere di Gianmarco e rendere così ancora più consistenti le somme da destinare al “Bambino Gesù”.
«Attualmente siamo impegnati nella presentazione del libro e stiamo partecipando, come ospiti dell’AIDO, a incontri presso associazioni, circoli parrocchiali, istituzioni locali, con lo scopo di avvicinare i cittadini al tema della donazione consapevole degli organi e della sua vitale importanza per la sopravvivenza di tanti pazienti affetti da gravi patologie, come quella di cui soffriva nostra figlia». E a dare loro la forza di continuare (l’associazione ha anche un sito internet, profilo twitter e facebook) c’è proprio quel sorriso, tenero e dolce, della loro bambina che dai suoi genitori ha avuto l’amore più grande. Già, “l’amore infinito”.

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