Centenario di Lorenzo Givanni, il magnifico ferrarese che illustrò L’Orlando Furioso
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Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, città ariostesca per eccellenza, continua con grande successo l’omaggio ai cinquecento anni della prima edizione dell’ Orlando Furioso, realizzato proprio nella nostra città estense da Lodovico Ariosto e finito di stampare nel 1516.
Molti gli artisti colpiti dal fascino di questo “regno delle meraviglie”, che hanno inteso omaggiare il capolavoro dell’ Ariosto che proprio a Ferrara trascorse gran parte della sua vita.
Difatti scene, personaggi ed episodi del Furioso sono stati dipinti da Giambattista Tiepolo, Pieter Paul Rubens, Dosso Dossi, Achille Funi (di quest’ultimo gli affreschi riguardanti l’Orlando sono visibili alla Sala dell’ Arengo, nel Municipio di Ferrara) e da tanti altri.
A questo punto è obbligo ricordare, nel centenario della nascita, anche il Maestro ferrarese Lorenzo Givanni, nato il 13 febbraio 1916 e morto nella sua abitazione ferrarese di corso Piave il 3 febbraio 2002, uno dei più rappresentativi ed illustri maestri del novecento ferrarese e autore dei “Cicli” e del “Mito” nella sua fantastica interpretazione dell’ Orlando Furioso.
All’inizio degli anni ’30, a soli 13 anni, Givanni era già l’allievo prediletto dei fratelli Angelo e Giambattista Longanesi all’Istituto Dosso Dossi di Ferrara. Givanni è passato attraverso tante esperienze tecniche e movimentiste: “il fauve”, il “surrealismo”, il “realismo”. Attratto inizialmente dal figurativo classico, si lascia affascinare in seguito dalla pittura di Braque, per poi incamminarsi verso un sognante surrealismo, dando così ampia testimonianza nell’abilità di coniugare la realtà con la fantasia.
Scriveva di lui il critico d’arte Antonio Caggiano: “E’ uno dei più qualificati artisti, anche se schivo e lontano dal clamore di “mostre” e “personali”. Ha realizzato una magnifica serie su “L’Orlando Furioso”, visibile negli ambienti dell’Associazione “Amici della musica” a Ferrara. Con questa per performance stabilisce la regola dell’emozione dinanzi ai grandi “Capolavori dell’arte”, quella che fu aperta da Apelle e Fidia e non finisce mai di stupire”.
Il giornalista e critico d’arte Gabriele Turola lo definiva “un moderno illustratore dell’ Orlando Furioso”.
L’opera più significativa, iniziata alla fine degli anni ’80 e completata con il quarto quadro pochi mesi prima della sua morte improvvisa (“La morte di Pinabello per mano di Bramante”), è la fantastica interpretazione del Ciclo e dei Miti dell’ Orlando Furioso.
Descrizione delle opere esposte alla mostra (tutte e quattro di grandi dimensioni e dipinte ad olio su tela):
1) “Ruggero a cavallo dell’ Ippogrifo salva Angelica che sta per essere divorata dall’orca marina nell’isola di Ebuda” – cm 200×160
2) “Orlando sbaraglia due schiere di saraceni nei pressi di Parigi” – cm 200×160
3) “La morte di Dardinello per mano di Rinaldo”- cm 151×135
4) “La morte di Pinabello per mano di Bramante” – cm 170×95
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Laura Rossi
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