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Celebrazioni del cinquecentenario dalla morte di Biagio Rossetti

Articolo pubblicato il 22 Maggio 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Organizzatori
Nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti, giovedì 23 maggio 2019, dalle 10.00 alle 18.00, si terrà, nel Salone d’Onore di Palazzo Tassoni del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, una Giornata di studio dedicata a Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi.
La Giornata di Studi è organizzata dal Comitato tecnico scientifico per le Celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte di Biagio. Rossetti, dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Bruno Zevi, dalla Fondazione Giorgio Bassani con la collaborazione del Dipartimento di Architettura della Università di Ferrara e del Comune di Ferrara.
La Giornata di Studio proporrà 9 contributi, tra cui le testimonianze di Valeriano Pastor e Gianni Berengo Gardin, che analizzeranno l’architettura di Biagio Rossetti secondo la lente di lettura di Bruno Zevi: nel 1956 l’architetto ideò l’esposizione Identità di Biagio Rossetti, tenutasi nel Teatro Comunale di Ferrara, in cui Zevi esaltò il valore e il ruolo del grande antesignano rinascimentale, celebrandolo come “primo urbanista moderno europeo” e rivalutandone il ruolo, fino ad allora sottostimato, nella storia dell’architettura occidentale.
L’allestimento, curato da Valeriano Pastor – coadiuvato da Luciano Perret e Vittorio Clauser – mescolava i rilievi metrici degli edifici alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e ai plastici di Costantino Dardi, fondendo i materiali secondo un linguaggio inedito e dal forte impatto espressivo, che fornì nuove chiavi di lettura per l’interpretazione della città storica.
Alla mostra seguì presto la pubblicazione della monumentale monografia pubblicata da Einaudi: Biagio Rossetti architetto ferrarese. Il primo urbanista moderno europeo.
Nel 2018, alla Fondazione Bruno Zevi di Roma, è stata presentata la mostra omonima Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi, per proporre una riflessione storica e critica su quell’esperienza della cultura architettonica postbellica, raccontando lo straordinario progetto critico, espositivo ed editoriale, con materiali inediti quali i disegni e gli schizzi di Pastor raccolti nel suo prezioso taccuino, le lettere, i provini originali delle foto della mostra scattate di Gianni Berengo Gardin, oltre a un ricco apparato fotografico.
A conclusione della giornata di studio saranno pubblicati gli atti del convegno.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani