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Cecilia 2.0 di Fabrizio Ulivieri, eBook Asino Rosso, l’aliena femme fatale

Articolo pubblicato il 22 Novembre 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da Roberto Guerra, Asino Rosso eBook Ferrara

Fisica e sessualità caratterizzano la parola speciale di Fabrizio Ulivieri, scrittore di particolare equilibrio narrativo e “outsider” rispetto certa narrativa contemporanea liquida e evanescente. Ulivieri ha il raro dono di mixare erotismo ai limiti del porne (ma nell’accezione “classica) con una cifra di scrittura raffinata e vellutata, colma di “significanti” colti: ad esempio giocando sul titolo della protagonista, la misteriosa diversamente cat woman Cecilia, in questo breve racconto squisitamente 2.0, il menu è come una Sofia tutta da disvelare letteralmente. Il racconto è ambientato nella Firenze eterna città d’arte renaissance, tra erotismo alla Bataille dell’era digitale e un micro noir a metà tra gialli e spionaggio all’americana e witz vagamente fanta alieni, Cecilia, dalla paleoindustriale Detroit, in missione segreta dagli Usa e addestrata come un robot femmina smarrisce i suoi rigidi algoritmi operativi e quasi colpita dalla Sindrome di Stendhal s’innamora innestando complicazioni fatali. Insomma una narrativa metapoliticamente, “psicothriller” e eroticamente scorretta. In appendice una rassegna mediatica significativa sull’autore e alcuni suoi libri precedenti, italiana e anche internazionale.
* Fabrizio Ulivieri (Firenze) Scrittore fiorentino per elezione, Fabrizio predilige un tipo di scrittura riflessiva, provocante, urtante talora, ma ritmica, scorrevole e che prende il lettore e lo obbliga a seguire il suo stile composito. Si ostina a sorprendere con i contenuti anziché con le trame vuote. Ha pubblicato “L’eterno ritorno” (Akkuaria), “Storia di Pelo il ragazzo che vinse la Milano- Sanremo” in Dizionario del ciclismo italiano (Bradipolibri), “Albert Richter un’aquila fra le svastiche – Il ciclismo tedesco tra nazismo ed esoterismo (1919 – 1939)” (Bradipolibri), “Il culo e la riduzione fenomenologica” (Montag Edizioni), “Il Ritorno che non volevo” (Amazon), “Il sorriso della meretrice” (David e Matthaus), “Rugile” (Giulio Perrone, 2017). Ha pubblicato alcuni articoli di linguistica e grammatica sul prestigioso Studi di grammatica Italiana edito dall’Accademia della Crusca e sulla rivista tedesca Zeitschrift für italienische Sprache und Literatur. Ha collaborato con ilciclismo.it, per cui ha scritto racconti, cronache, storie, pezzi satirici. Durante gli anni 2011-2013 anche seguìto critico cinematografico per ilpolitico.it.
https://www.bookrepublic.it/book/9788827517567-cecilia-20/

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani