Caterina de’ Medici, prorompente dark lady del Cinquecento
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STANDING OVATION: I PIU’ ACCLAMATI SPETTACOLI TEATRALI DEL XXI SECOLO
“Caterina de’ Medici”, regia di Paolo Poli, Teatro Comunale di Ferrara, 11 e 12 marzo 2000
Figlia di Lorenzo II duca di Urbino, Caterina de’ Medici sposò nel 1533 il futuro re di Francia Enrico II. Nel 1560 divenne reggente, al posto del figlio Carlo IX ancora in minore età. Sino al 1563, ma anche in seguito, condizionò pesantemente la politica francese, destreggiandosi con astuzia e spregiudicatezza soprattutto riguardo al problema delle fazioni religiose all’epoca in lotta fra loro. Questo è il canovaccio storico sul quale Paolo Poli si è basato per la stesura e l’allestimento del suo nuovo lavoro teatrale, come di consueto una sorta di musical, dal titolo appunto “Caterina de’ Medici”. Ma è stata in specie la prorompente personalità dell’affascinante personaggio cinquecentesco a fornire le linee essenziali dell’interessante rivisitazione, in chiave ironica e attualizzata, delle vicende narrate in almeno una decina di famosi romanzi di Alexandre Dumas.
“Sfaccettata e dura come un diamante, questa strepitosa dark lady cinquecentesca non ha ancora smesso di far parlare di sé. La sua esistenza è stata un lungo, travolgente romanzo d’amore con il potere e la sua disinvoltura nella scelta dei mezzi per conservarlo avrebbe fatto trasalire Machiavelli”. Assolutamente priva di scrupoli, intelligente come solo il cardinale Richelieu seppe esserlo in Francia alcuni decenni più tardi, e perversa, come la più spudorata delle cortigiane, la protagonista è attorniata in scena da una folta schiera di comprimari: i tre figli Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, l’infido duca di Angiò, i nemici duchi di Guisa, l’insopprimibile Enrico di Navarra, la bella e intraprendente Maria Stuarda, quindi il mago astrologo Ruggieri e poi buffoni, dottori, profumieri, ecc.
Paolo Poli sfoggia per questa commedia la compagnia delle grandi occasioni: Vittorio Attene, Paolo Calci, Alfonso De Filippis, Paolo Portanti, Giovanni Scifoni, Rosario Spadola (ciascuno dei quali non interpreta mai meno di tre personaggi), oltre ovviamente a se stesso nel ruolo della celebre regina. Le scene sono di Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Calì, le luci di Alessandro D’Antonio, le musiche di Jaqueline Perrotin, le coreografie di Claudia Lawrence e Alfonso De Filippis. Il testo è stato composto a quattro mani da Paolo Poli e Ida Omboni, la regia è dello stesso Poli.
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Riccardo Roversi
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