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Carla Sautto Malfatto vince il “Premio Consiglio dei Ministri” per la sua lirica “Accelerazione” al XIX Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio – Città di Eboli”

Articolo pubblicato il 2 Maggio 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Carla Sautto Malfatto

Alla scrittrice ferrarese Carla Sautto Malfatto è stato attribuito il “Premio Consiglio dei Ministri” per la sua lirica “Accelerazione” al XIX Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli” (SA) indetto dal Centro Culturale Studi Storici di Eboli, di cui presidente il Cav. Giuseppe Barra. Altissimi e numerosi i patrocini tra cui, oltre a quelli istituzionali, quelli della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e l’Università degli Studi di Salerno. La lirica di Sautto, che si è distinta tra le 772 pervenute al concorso nella sezione “Poesia in lingua italiana”, tratta di una visione surreale e accelerata della vita di ognuno di noi, che porterebbe a valutarne meglio l’esiguità ed insieme l’importanza, e di come il proprio destino, considerato solo nostro, incida invece pesantemente su quello di altre persone (poesia edita – tutti i diritti riservati).

ACCELERAZIONE
Se vedessimo all’acceleratore la nostra vita,
come in certi documentari sulla natura,
sarebbe ben poca cosa
e ne trarremmo insegnamento
dello spazio di tempo esiguo da noi solcato
e dall’altro, insieme a noi,
e dall’inezia da noi mossa.
Ci smarriremmo meno, credo,
nell’inutilità di tanta acredine spesa
ad incidere sulle stesse parole e sul gesto
con giri concentrici, affondando nell’infruttuoso.
Forse, un passo in più nel cielo
l’avremmo fatto, consapevoli
della pochezza della sabbia nella clessidra.
Certo, uno sguardo in più intorno a noi
nell’evoluzione delle stesse vite
che come la nostra corrono e s’impennano
sui fotogrammi veloci ed impetuosi.
E ci troveremo, umanità,
stretti dal destino che credevamo solo nostro
e ne carpiremo l’essenza del boccio
ogni giorno
e assaporeremo, anche se salato, meglio,
il misero grano di sabbia
che pur il nostro, e l’altrui passo,
smuove.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani