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Da: Organizzatori

Venerdì 13 dicembre alla Casa della Cultura di Tresigallo.

Carla Sautto Malfatto è nata a Ferrara nel 1954. Ha conseguito più di centocinquanta premi e riconoscimenti per la poesia, la narrativa, la pittura e la grafica in Concorsi Nazionali e Internazionali, tra cui la Targa d’Argento della Presidenza della Camera dei Deputati, la Medaglia
del Senato, la Medaglia del Pontefice, il Premio Consiglio dei Ministri, il Premio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Premio Unesco, il Premio Provincia di Salerno, Premi alla Cultura, della
Critica e della Giuria e, per la pittura, il premio Terme di Salsomaggiore 2002.

Collabora con varie riviste di cultura, anche on line; diverse sue opere d’arte fanno parte di collezioni pubbliche e private e sono riprodotte su copertine di libri. È membro di Giuria in concorsi letterari e lo è stata in concorsi artistici. Ha pubblicato il libro “Farfalle e Scorpioni” (Este Edition, 2015), una raccolta di quindici racconti di cui undici premiati, che ha ricevuto
riconoscimenti a Fucecchio, Prato, Rovigo, Eboli. Nel 2019 pubblica la silloge di poesie “Troppe nebbie” (Edizioni Il Saggio), composta di ottanta testi per un totale di trentaquattro riconoscimenti che, come raccolta inedita, ha vinto il secondo premio al Premio Letterario Alda Merini di Imola 2016 e al XXII Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli” 2018. Il libro ci
porta nelle atmosfere della grande pianura del Po, tra le sue e le “nostre” nebbie, e nel loro dissolversi, con versi incisivi ed emozionali.

L’autrice ci trasporta con le sue parole e con il suo vocabolario preciso e adeguato nelle atmosfere della grande pianura… generosa di acque e nebbie e degli orizzonti infiniti del Grande Delta… sfondo
avvincente di tutta la narrazione poetica. La parola di Sautto è morbida e quasi sensuale nel descrivere ciò che vede e ama e abile nel trasferire quello che è un quadro sfumato per farlo diventare emozione del cuore. Parola che diventa invece impetuosa e impietosa quando dice del mondo dei suoi affetti… Lo stile predilige normalmente il verso breve che più facilmente sfugge alla tentazione narrativa di tanta poesia prosastica, ed anche quando l’autrice indulge a versi più lunghi… il controllo stilistico è attento e vigile ad evitare questo rischio latente. (Rodolfo Vettorello)

Dialoga con l’autrice Maria Gloria Panizza, letture a cura di Gian Filippo Scabbia, accompagnamento musicale di Roberto Berveglieri. Al termine aperitivo offerto dalla biblioteca.

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