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Da Lega Nord

Ferrara 30-05-‘17.
«La via Virgiliana è messa a dura prova dal passaggio continuo di mezzi pesanti, che fanno la spola tra il porto di Ravenna e gli stabilimenti Marcegaglia di Mantova: la Regione intervenga per regolare un fenomeno che rischia di creare seri rischi sulle malridotte strade provinciali, ed anche per incentivare il trasporto su rotaie.» Il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, motiva in questo modo la sua interrogazione, depositata in Assemblea legislativa, che intende mettere un freno al traffico di camion che trasportano “rotoli” di lamiera, sul limite delle 108 tonnellate previsto dal Codice della strada. Il pericolo, lamentato dai cittadini di cui Alan Fabbri si è fatto portavoce, è dovuto al transito di mezzi pesanti sulle malandate strade provinciali, in particolare sul territorio matildeo: c’è il problema delle carreggiate che costeggiano i canali, soggette a costanti frane, ma anche quello dei ponti messi a dura prova sul territorio: il ponte sul canale di Burana, sul Cavo Napoleonico, quello sul Panaro all’altezza dell’ospedale, e sul ponte “ad arco” che attraversa il canale Cavalletta, a Ponti Spagna, parzialmente soggetto a manutenzione circa 10 anni fa da parte della Provincia. «Questi autoarticolati – spiega Fabbri – percorrono le nostre strade spesso a grande velocità, creando anche un problema di sicurezza. Tra l’altro, in un’epoca in cui le Province non hanno più risorse e nessuno si occupa più della manutenzione stradale e infrastrutturale, questi trasporti di metalli da Ravenna a Mantova stanno letteralmente distruggendo le strade.» La soluzione, secondo Fabbri, è a disposizione: «Esiste un asse ferroviario che collega Ravenna a Mantova (quello che viene definito “Shuttle ferroviario”; ndr) ma evidentemente, un po’ per convenienza, o per strane altre ragioni, si continua a preferire il trasporto di merci su strada. La Regione – conclude il capogruppo Ln – deve dirci quali soluzioni ha in mente, per evitare inutili rischi per la viabilità locale tra Ferrara ed il confine mantovano, ed anche quali politiche si possono mettere da subito in campo, per spostare su ferrovia il transito del trasporto pesante.»

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