Oltre a garantire ai propri piccoli un buon sviluppo cognitivo e a riempirli di attenzioni e coccole, ci sono anche altri aspetti che rientrano nel ‘prendersi cura’ del proprio bambino accompagnandolo in un sano percorso di crescita. Un corretto svezzamento e una buona alimentazione nei primi anni di vita sono fondamentali per evitare disturbi da grandi. Assicurarsi che i piccoli riposino adeguatamente riduce la possibilità che soffrano di disturbi del sonno.
CONSIGLI PER LO SVEZZAMENTO E L’ALIMENTAZIONE DEI PICCOLI
Un altro aspetto importante è quello dello svezzamento. Nutrintake, un recente studio italiano che rivela i comportamenti alimentari dei bambini dai 6 ai 36 mesi, ha messo in luce le principali ragioni degli squilibri nutrizionali nella dieta dei più piccoli.
In sostanza, si parla di errori nello svezzamento che portano con sé il rischio di carenze nutrizionali, come anemie, sovrappeso, obesità ed ipertensione nelle età successive. La basi di questi disturbi vengono posti soprattutto a partire dai primi tre anni di dieta che vanno curati molto attentamente. Lo svezzamento e l’educazione al cibo ‘da grandi’ deve essere graduale, fatto senza ansia e senza fretta. Un’alimentazione troppo ricca di sale, proteine, zuccheri semplici e calorie può portare ad una carenza di ferro e fibre.
Cosa evitare:
– non introdurre il latte vaccino prima del dodicesimo mese;
– non introdurre cibi confezionati per adulti, non adatti ai bambini, come cracker, biscotti, merendine e pizze, prima dell’anno di vita;
– evitare porzioni troppo grandi, il piccolo non va riempito bensì alimentato;
– non stimolare fin da subito il bambino con sapori forti, ma puntare ad introdurre frutta e verdura nel primo semestre;
– bandire il sale, almeno fino all’anno e mezzo;
– evitare i cibi troppo conditi;
– ricordare che solo dopo i 2 anni il bambino può mangiare tutto.
Dopo i 9 mesi, e soprattutto dopo i 12, infatti, si cade nell’errore di considerare il bambino ‘un piccolo adulto’, abbandonando l’alimentazione specifica per l’infanzia e uniformandola a quella della famiglia. E così si sostituiscono i prodotti per l’infanzia con quelli per gli adulti, dalle merendine in giù.
Uno dei principali squilibri emersi è l’eccesso di proteine. Fino a 12 mesi, il 50% dei bambini ne assume il doppio rispetto al fabbisogno raccomandato e, superato l’anno di vita, il livello balza a quasi 3 volte rispetto al reale fabbisogno. Poca, invece, l’assunzione di ferra che cala dallo svezzamento in avanti. La maggior parte dei bambini nei primi 3 anni di vita non raggiunge il fabbisogno raccomandato. Oltre alle proteine, le mamme eccedono anche con la quantità di sodio, visto che l’abitudine di salare le pappe inizia già prima dell’anno, quando si tenta di rendere più gustosi i cibi pensando di facilitare lo svezzamento. A partire dai 18 mesi poi, 1 bambino su 2 consuma una quantità di sale che va oltre il limite raccomandato. Ricordiamoci che la corretta alimentazione nei primi tre anni di vita getta le basi della salute o di futuri disturbi che diventano poi difficili da correggere come il sovrappeso e l’obesità.
CONSIGLI PER ASSICURARE UN ADEGUATO RIPOSO AL BAMBINO
Come mettere a dormire i bambini e come fare in modo che rimangano addormentati è uno dei compiti più difficili dei genitori, soprattutto con i neonati. Un terzo dei bambini soffre di un qualche tipo di problema di sonno.
Mettere a letto presto i piccoli
I piccoli, in media, dormono un’ora in meno a notte rispetto ad un secolo fa e ciò influenza la loro crescita, la difficoltà ad addormentarsi e i continui risvegli di notte anche da grandi. Non lasciare che i bambini vadano a dormire troppo tardi, ciò crea un sovraffaticamento e la sovraeccitazione del cervello. Questo vale sia per i neonati che per i bambini piccoli.
La famiglia ormai è sommersa da impegni e il sonno può diventare una priorità dimenticata. Ma è buona abitudine impostare orari regolari in cui andare a letto e non aspettare fino a quando il bambino inizia a stropicciarsi gli occhi dalla stanchezza, sbadigli o pianga, il che probabilmente è troppo tardi. Mettetelo a letto prima. Anche 15 o 20 minuti di sonno in più possono fare la differenza.
La National Sleep Foundation afferma che i neonati e i bambini piccoli in genere hanno bisogno di 12 ore di sonno durante la notte, i bambini in età prescolare hanno bisogno fino a 13 ore ed i ragazzi più grandi dovrebbero dormire almeno 10 o 11 ore.
Evitare di farli dormire sempre in movimento
C’è un sospiro di sollievo quando si osserva che il piccolo si addormenta sul sedile posteriore della macchina, vero? Stupendo! Ma attenti a non cadere nella trappola di usare il movimento per fare in modo che il bambino si addormenti per la notte. Se il bambino si addormenta solo e sempre in movimento – nel passeggino o in auto – probabilmente non riesce a raggiungere una fase di sonno profondo e ristoratore a causa della stimolazione del movimento. Gli esperti paragonano il sonno in movimento di un bimbo al sonno indotto ad un adulto durante un viaggio in aereo. Il movimento va utilizzato per calmare i bambini, non per indurli a dormire.
Evitare di sovrastimolare il mondo dei sogni
Va bene offrire della musica rilassante al piccolo per addormentarsi, ma attenti a non fare in modo che l’insieme di giocattoli rotanti, suoni e luci, vadano a distrarre troppo il vostro piccolo. Abbassare le luci ed evitare di affiancare l’azione e il movimento al sonno notturno.
Favorire attività piacevoli
Quando nasce un bambino si tende ad introdurre una routine che consiste nel bagnetto, nella lettura di un libro e nella ninna nanna. Insomma, una serie di calmanti e piacevoli attività che portino alla distensione e al sonno. Quest’insieme di momenti servono al bambino affinché si riesca a conciliare con il sonno. Tuttavia, alcuni genitori di bambini più grandi tendono ad eliminare la stessa routine perché erroneamente ritengono che il loro bambino sia troppo grande o perché si sentono troppo stanchi per continuarla. Al pari degli adulti, anche i bambini più grandi hanno bisogno di un rituale per andare a dormire confortati e rilassati.
Cercare di essere coerenti
Può capitare che quando il bimbo si lamenta e piagnucola, ci si corichi con lui nel suo letto finché non si addormenta. Oppure che lo si accolga nella propria camera da letto, se si sveglia nel cuore della notte. Il problema non è il metodo, ma la pratica incoerente. Se il bambino si ammala o ha paura di una forte tempesta, sentitevi liberi di confortarlo. A molti genitori non dispiacerebbe avere il proprio bambino nel proprio letto, ma se succede troppo spesso si finisce per avere un “letto di famiglia”. Occorre invece stabilire delle regole e rispettarle: ognuno ha il suo letto e, una volta consolati i bambini e passati i momenti particolari, occorre tornare alla routine.
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Nuccio Russo
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