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Caporetto 1917-2017: una rilettura documentaria di Massimo Sani

Articolo pubblicato il 30 Novembre 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Istituto di Storia Contemporanea

La “rotta” di Caporetto e le drammatiche vicende umane e materiali che portarono, nell’autunno del 1917, alla ritirata dell’esercito italiano dall’Isonzo al Piave, sono al centro del film-inchiesta in otto puntate di Massimo Sani, Rileggiamo la Grande Guerra, prodotto nel 2010 dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Alcuni estratti saranno presentati in occasione del centenario della disfatta, domani, venerdì 1 dicembre, alle 17.30, all’Istituto di Storia Contemporanea in vicolo Santo Spirito.
Incentrato sulle riprese del convegno tenutosi nel 2007 tra Udine, Caporetto e Cividale del Friuli, nel corso del quale storici affermati e giovani studiosi italiani e sloveni si ritrovarono per la prima volta fianco a fianco nell’analisi e nella rilettura, su versanti diversi, della Grande Guerra, il lavoro presenta al contempo una serie di materiali documentari inediti di grande rilievo, mai fino a quel momento rivelati. La proiezione intende sottoporre al pubblico ferrarese i nuovi spunti di riflessione storiografica emersi alla luce della rilettura critica di quei fatti e delle problematiche storiche, politiche, sociali e militari a essi sottese: dall’accusa dl “tradimento” rivolta all’esercito italiano al dramma dei profughi; dalla difficile opera di ricomposizione delle tante memorie disperse di generali, soldati e ufficiali sui due fronti dell’Isonzo, alla ricostruzione del ruolo svolto in quelle vicende dai vertici istituzionali della Chiesa e dal basso clero.
L’evento è organizzato dall’istituto, nella cui sede è conservato il Fondo Massimo Sani, in collaborazione con la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e l’Associazione ricerche Storiche Pico Cavalieri. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 0532/207343 o scrivere a istitutostoria.ferrara@gmail.com

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani