Da ufficio stampa MoVimento5Stelle Ferrara.
Come chiamare questo tipo di potatura, capitozzatura o distruzione di alberi? In via Pontegradella documentiamo questo scempio: i pioppi cipressini sono stati spogliati di tutti i propri rami.
È documentato da oltre 30 anni che i tagli così invasivi, detti capitozzature, siano estremamente dannosi per gli alberi ad alto fusto, essi difatti presentano una quantità di rami proporzionata alle radici: maggiore è la dimensione della chioma maggiore sarà l’estensione delle sue radici. L’erronea convinzione che gli alberi troppo alti, o con chioma troppo estesa, siano pericolosi, fa in modo che ancora oggi avvengano tali operazioni estremamente dannose. Con la capitozzatura l’albero viene privato dei suoi rami e le radici, non dovendo più trasportare la stessa quantità di nutrienti verso le foglie, finiscono per morire e marcire, indebolendo la stabilità dell’intera pianta. Non solo, la potatura selvaggia innesca nell’albero un meccanismo di difesa, esso produce rami esili, e molto lunghi, per recuperare il più velocemente possibile il suo volume foliare. Dopo alcuni anni dall’avvenuta capitozzatura, perciò, si otterranno solo alberi più instabili, e rami più esili rispetto a prima. Una bomba ad orologeria pronta a crollare, piuttosto che esplodere, su qualche malcapitato.
Tale metodo di potatura degli alberi, oltre a lasciare un paesaggio desolante, appare anacronistico rispetto alle moderne tecniche di gestione del verde. Mentre molti paesi europei attuano da decenni la Green Belt, ovvero il rimboschimento sistematico di aree esterne della città per migliorare la qualità dell’aria, ridurre le temperature e limitare il consumo di suolo, a Ferrara continuano a costruire quartieri, ciclabili ed altre strutture senza dedicare un minimo pensiero al verde pubblico. Ed anzi, pare che nell’ultimo anno la volontà del Comune sia stata proprio quella di ridurre il verde cittadino. Via Pontegradella presenta solo tronchi d’albero spogli. La ciclabile di via Lanfranco Caretti – dietro la Coop le Mura, o la ciclabile del Parco Urbano che va da via Bacchelli a via Canapa non presentano nemmeno un albero, nessuna zona d’ombra, e già molto prima dell’arrivo dell’estate diventano vie infuocate impossibili da percorrere, totalmente inutilizzate durante il giorno da ciclisti o pedoni. Senza alberi e senza ombra è impossibile che la Città si apra al trasporto leggero, ci muoveremo sempre di più in auto, con aria climatizzata, in un ambiente urbano sempre più antropizzato e ostile.
Ironico che proprio Ferrara, in questi giorni, abbia celebrato le bellezze dei suoi giardini privati attraverso l’evento ‘Interno Verde’, ma al Comune mancano progettualità sul verde pubblico, manca una concezione moderna di gestione dello stesso, e ciò si ripercuote sulla qualità della vita dei cittadini, purtroppo ormai abituati ad un paesaggio piatto privo di alberi.
Ilaria Morghen, M5S Ferrara
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