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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini: “Il mio impegno per portare il territorio ferrarese fuori dall’isolamento e per realizzare in regione il programma sul lavoro”.

«Il mio impegno sarà rivolto a fare uscire il Ferrarese dall’isolamento viario ed economico in cui l’ha portato in tanti decenni la sinistra, ma al tempo stesso l’esperienza in Regione servirà per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati come movimento nell’ambito del lavoro, del commercio e dell’agricoltura». Il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini (40 anni e una laurea in filosofia) annuncia così la presentazione della sua candidatura in Regione, nella lista della Lega di Matteo Salvini. «Il territorio ferrarese attende da ormai troppo tempo le infrastrutture viarie necessarie al suo rilancio – dice Bergamini –. Abbiamo strade provinciali malconce e ponti che necessitano di manutenzioni urgenti, e dobbiamo assolutamente arrivare alla realizzazione della Cispadana e delle vie di collegamento con la viabilità esistente. Ma tutto questo non basta: penso alle reti ferroviarie e ad una infrastruttura mai completamente utilizzata, quale il corso del fiume Po, che attendono di essere potenziate». L’esperienza amministrativa di Bergamini diventa al tempo stesso il vettore con cui portare nella sede della Regione, in viale Aldo Moro, i progetti che hanno qualificato questi anni di impegno amministrativo: «le nostre imprese ricercano personale che non trovano sul mercato, perché esiste un disallineamento evidente fra la formazione dei potenziali candidati e le richieste delle imprese, che necessitano di varie figure per aumentare il loro business. Abbiamo pensato a strumenti che le amministrazioni locali possono mettere in campo per politiche di stabilizzazione del lavoro precario. Il nostro obiettivo – continua il neo-candidato all’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna – è quello di sostenere il commercio “di vicinato”, che ha un ruolo imprescindibile nella prevenzione dei fenomeni di degrado sociale, innanzitutto, ma è anche un fattore di crescita, sviluppo e creazione di posti di lavoro». Inoltre, «in un’epoca storica in cui le imprese agricole vengono indicate come “impattanti” per l’ambiente, dall’ottusità di alcune forze politiche, vorremmo dare un segnale in senso contrario. Sgravandole dai costi di smaltimento corretto dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni agricole, e sostenendo una filiera che utilizzi i prodotti agricoli a “chilometro zero”. Perché il ruolo delle aziende agricole è imprescindibile nella conservazione di un territorio nazionale soggetto ad erosione e processi di desertificazione, ma soprattutto è fondamentale nella difesa della qualità del “Made in Italy”, che passa anche dalla difesa e valorizzazione del nostro patrimonio agro-alimentare».

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