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Candidato consigliere Andrea Boldrini (Pd) in merito al Polo chimico di Ferrara

Da: Informazioni Aldo Sindaco
Quest’anno il polo industriale di Ferrara compie 80 anni e spesso mi chiedo se ci si renda realmente conto di quanto lavoro sia stato fatto per la salvaguardia del sito in questi anni.
Dall’attenzione ai CCNL grazie al nostro lavoro e alle nostre battaglie, ai vari protocolli sugli appalti, con i quali ci adoperiamo per tutelare i lavoratori più deboli, più sfruttati e più ricattati, fino ad investimenti su vecchi e nuovi impianti.
Vale la pena a questo riguardo ricordare l’investimento da 250 milioni sull’impianto XXVII che oggi produce una nuova linea di gomma epdm ed ha comportato una cinquantina di nuove assunzioni garantite per gli anni a venire.
È necessario da parte di Eni l’impegno e l’investimento sulla conversione energetica e quella della chimica. I primi passi sono già stati mossi con l’acquisizione di Mossi Ghisolfi da parte di Versalis con il progetto Metrica e una nuova unità di ricerca di chimica verde. Il valore di questo orientamento della ricerca è vitale per la salvaguardia del sito e del suo futuro.
Il nostro territorio ha dato i natali alla tanto demonizzata plastica e e crescendo competenza e la produzione di nuovi prodotti. È importante preservarli coinvolgendo oltre al territorio anche l’università e collaborando con le scuole.
Anche Ravenna, che assieme a noi, Mantova, Marghera forma il quadrilatero Padano della chimica, si sta muovendo verso questo nuovo filone produttivo.
C’è bisogno di investimenti su tutti questi siti per rendere sempre meno impattanti gli impianti e le produzioni. Marghera dà provvigione a tutti gli altri siti del quadrilatero ed è necessario un impegno comune delle istituzioni e dei sindacati per garantire la continuità degli approvvigionamenti delle materie prime.
Versalis è l’azienda più importante della chimica italiana, occorre che si faccia carico degli investimenti necessari affinché Ferrara sia protagonista nel processo di riconversione industriale per un futuro sostenibile.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)