Camera di Commercio: imprese femminili ferraresi a quota 8238 (22,67% del totale), donne artigiane determinanti per il made in Italy
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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara
Oltre il 40% delle “new entry” rosa ha meno di 35 anni
In commercio, agricoltura e servizi alla persona gli spazi più ricercati
Donne ferraresi d’impresa a quota 8.238 (il 22,67% del totale provinciale). A mostrarlo è l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio, sulla base dei dati del I trimestre 2015. I settori più interessati? In rigoroso ordine di incidenza del tasso di femminilizzazione (che esprime la percentuale di imprese femminili sul totale delle imprese) si incontrano: le altre attività di servizi per la persona, dove le imprenditrici rappresentano più del 50% del tessuto imprenditoriale del settore, l’assistenza sociale non residenziale, la confezione di articoli di abbigliamento, i servizi di assistenza sociale residenziale e l’agrocoltura.
Se poi si guarda all’apporto delle donne all’interno del mondo artigiano, la mappa dell’impresa femminile un po’ si modifica, accentuando l’apporto, in diversi casi davvero sostanziale, ad alcuni dei settori di punta del made in Italy. In questi ambiti, l’universo dell’impresa femminile del 2015 si ricongiunge con le tradizioni radicate nei territori, i saperi antichi tramandati di generazione in generazione e quella creatività ed eleganza – che è la cifra distintiva di buona parte del nostro made in Italy – si colora fortemente di ‘rosa’. Infatti, a Ferrara, l’incidenza dell’imprenditoria artigiana femminile, oltre ad essere determinante nelle altre attività dei servizi alla persona, nelle attività creative, artistiche e di intrattenimento, nei servizi di informazione, diventa addirittura maggioritaria nella confezione di articoli di abbigliamento, e assume un notevole peso specifico nel tessile (dove la componente femminile incide sul totale degli artigiani per oltre il 40%), con punte del 50% di imprenditrici impegnate nell’arte del finissaggio dei tessuti, nel confezionamento di articoli di biancheria per la casa, nella fabbricazione di altri materiali tessili (quali nastri e passamanerie) e nella realizzazione di tulle, pizzi e ricami. Importante, inoltre, l’apporto femminile all’artigianato ferrarese legato alla fabbricazione di bigiotteria, alle lavorazioni in ceramica e porcellana, alla fabbricazione di articoli in pelle ed all’alimentare.
“Anche a Ferrara le donne imprenditrici hanno contribuito e continuano a contribuire in misura notevole a quella componente del made in Italy di qualità per la quale il nostro Paese è noto in tutto il mondo”, sottolinea la presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile, Gisella Ferri. “Nell’artigianato così come nel welfare, nei servizi alla persona così come nel turismo, l’universo dell’impresa al femminile è una risorsa straordinaria che ha larghi margini di sviluppo e che offre anche una risposta concreta alle molte giovani donne, creative e intraprendenti, alla ricerca di occupazione”.
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