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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “Coi giovani è in gioco il modello di sviluppo e la crescita del Paese”.
Tra le attività più ‘giovanili, quelle di riparazione e manutenzione di macchinari e la pesca.

Sono stati 567 i giovani con meno di 35 anni a lanciarsi, nel 2015, in una nuova avventura imprenditoriale in provincia di Ferrara (205 delle quali nel solo comune capoluogo, il 36% del totale), con un diploma in tasca e tanta voglia di affermarsi. Una performance ancora più rilevante se si pensa che le imprese giovanili rappresentano soltanto l’8,2% delle 36.394 ferraresi. Ed è stato il desiderio di autorealizzazione la principale “molla” che ha fatto scattare l’idea di mettere su un’impresa a 3 neoimprenditori su 5. Un progetto che, in oltre il 40% dei casi, è diventato realtà dopo aver maturato un’esperienza di lavoro alle dipendenze. Ma la vitalità imprenditoriale dei giovani ferraresi non ha riguardato solo il Comune capoluogo: essa ha toccato, in particolare, anche Comacchio, Cento (con una sessantina di nuove iscrizioni in ciascuno dei due Comuni), Jolanda di Savoia, Lagosanto e Ro. E’ questo il ritratto dell’imprenditoria giovanile che emerge dall’analisi dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Movimprese.

“Coi giovani – ha evidenziato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – è in gioco il modello di sviluppo e la crescita del Paese. Ma bisogna cambiare approccio e modo di pensare, prima che tipo di politica. Non basta porre al centro dell’attenzione il lavoro e i giovani, quasi a voler intercettare una “moda”: occorre che i giovani diventino i soggetti – e non gli oggetti – delle nostre politiche, i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile. Se vogliamo accelerare la trasformazione in chiave moderna del sistema produttivo italiano e l’uscita dalla crisi, dobbiamo ascoltare la voce di chi rappresenta già questo futuro”.

Tornando all’analisi dell’Ente di Largo Castello, si evince come i giovani imprenditori abbiano scelto soprattutto il commercio (109 iscrizioni), le costruzioni (76), l’agricoltura (64) e i servizi di alloggio-ristorazione (44). A caratterizzarsi come attività più ‘giovanili’ sono, però, le attività di riparazione e manutenzione di macchinari (dove il 50% delle nuove iniziative è dovuto agli ‘under 35’) e la pesca (48,3%). Un contributo rilevante alla forte crescita di imprese giovanili è venuto anche dalle donne e dai cittadini immigrati. Delle 567 nuove iniziative imprenditoriali ‘under 35’, infatti, 194 (una su tre) sono riferibili al controllo di donne, mentre 158 (in pratica una su quattro) ha alla guida persone nate al di fuori dei confini nazionali. Nel complesso, il contributo dell’imprenditoria femminile ‘vale’ il 37% di tutta la crescita delle imprese giovanili, mentre quello delle imprese di stranieri si attesta al 26,2%.

“Anche sulla base degli spunti emersi da momenti di riflessione con alcuni giovani e brillanti imprenditori ferraresi – ha concluso Govoni – valorizzeremo in occasione della nostra prossima Giornata dell’Economia (10 giugno) il ruolo determinante della componente giovanile per l’ammodernamento e lo sviluppo del tessuto economico provinciale: perché i giovani hanno una più spiccata formazione sui temi tecnologici, oggi fondamentali per competere; perché sono un forte veicolo di innovazione per le imprese che li assumono; perché creano sempre più imprese nei settori del futuro e a maggiore valore aggiunto”.

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