Calvano: “Stazioni in degrado e senza presidio, utile la gestione ad associazioni di volontariato e rafforzamento dei sistemi di sicurezza”
Tempo di lettura: 2 minuti
Da Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
«La situazione di degrado e vandalismo in alcune stazioni ferroviarie ferraresi è sotto gli occhi di tutti ed è necessaria una soluzione nell’immediato. Già nei mesi scorsi mi sono confrontato con Fer e alcuni sindaci per affrontare insieme la cosa». Queste le parole del consigliere regionale Paolo Calvano, che sollecita la creazione di un piano straordinario per definire azioni da mettere in campo a contrasto di degrado e vandalismo.
«Nelle linee Codigoro-Ferrara e Ferrara-Suzzara, gestite da Tper, si stanno riscontrando quotidiane difficoltà – prosegue Calvano –. Da un lato la difficoltà nel fare manutenzione, dovuta alla mancanza di risorse dall’altra la maleducazione e l’inciviltà di chi non ha rispetto dei luoghi pubblici. Ci sono infatti molteplici casi di stazioni senza alcun presidio ad esempio Migliaro e Stellata-Ficarolo. Edifici in evidente degrado ma frequentati da studenti e lavoratori che ogni giorno utilizzano il trasporto pubblico. A questi pendolari è necessario garantire un adeguato servizio non solo legato allo spostamento ferroviario ma anche durante l’attesa del treno. Purtroppo, il senso civico viene meno nei luoghi meno presidiati, per questo potrebbe essere utile che quelle stazioni venissero ad esempio affidate in gestione ad associazioni di volontariato o a soggetti terzi. Garantendo così da un lato una sede al volontariato o un luogo di aggregazione e dall’altro un presidio nelle stazioni. Inoltre, si potrebbe mettere in campo un sistema integrato di controllo e vigilanza delle stazioni, dalle videocamere ad altri sistemi di sicurezza contro chi ogni volta vandalizza ciò che Fer ha magari da poco sistemato».
Proprio su queste tematiche il consigliere Calvano conferma la volontà di proseguire i contatti e gli approfondimenti tra Regione, Fer e sindaci per ridare senso a luoghi utili alle comunità e da preservare.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani