CALENDARIO DELL’AVVENTO
Natale in tutte le lingue del mondo
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Si fa presto a dire ‘Buon Natale’, ma quanti Natali esistono e quando hanno avuto origine le festività natalizie?
Ci sono l’inglese Christmas e l’olandese Kerstmisse, che alludono chiaramente al significato religioso cristiano della festività. Il tedesco Weihnacht o Weihnachten, che significa ‘notte sacra’, è più vago e potrebbe essere uno di quegli esempi di commistione e sovrapposizione fra culto cristiano e precedenti culti pagani. Il termine francese Noël, di origine incerta, secondo molti studiosi corrisponderebbe al provenzale Nadau o Nadal, che insieme allo spagnolo Navidad e all’italiano Natale derivano dal latino natalis, ‘nascita, compleanno’: anche se si potrebbe pensare alla nascita del Cristo, di nuovo torna l’ipotesi di una sovrapposizione fra i festeggiamenti cristiani e pagani del 25 dicembre. Nel tardo impero romano, infatti, il 25 dicembre, giorno del solstizio d’inverno del calendario giuliano, si festeggiava la rinascita del Sol Invictus, a sua volta spesso identificato con la divinità di origine orientale Mitra. Dal latino derivano anche i termini che indicano le festività natalizie nelle lingue slave: il polacco Kolenda, il ceco Koleda, il lituano Kalledos, il russo Kolyáda. Insieme al nome greco Kàlanda, derivano tutti dalle Calendae romane, a indicare come i giorni tra il 25 dicembre e il 6 gennaio venissero considerati quasi da subito un ciclo unitario di feste. Completamente diversa la parola usata nel mondo scandinavo: Yule, Jul in danese. Le sue origini sono state ampiamente discusse, ma senza arrivare a conclusioni definitive. L’unica cosa certa è che si tratta del nome di una stagione germanica: probabilmente un periodo di due mesi che copriva la seconda metà di novembre, dicembre e arrivava fino alla prima metà di gennaio.
Ma da quando Natale è il 25 dicembre? È piuttosto sicuro che le prime celebrazioni della nascita di Cristo il 25 dicembre siano avvenute a Roma verso la metà del IV secolo. La più antica fonte sulle celebrazioni in questa giornata è, infatti, il ‘calendario filocaliano’, un documento romano risalente a non prima del 354 d.C., ma che incorpora un documento più antico databile al 336 d.C. Da Roma, anche attraverso la conversione dei Barbari, il Natale si diffuse in tutta l’Europa occidentale. In Oriente, invece, il processo è stato più difficoltoso: qui la nascita del Redentore veniva inizialmente celebrata il 6 gennaio, che non commemorava l’adorazione dei Magi, ma il battesimo. La più tenace nel rifiuto dell’adozione della nuova festività del 25 dicembre è stata la chiesa di Gerusalemme, che sembra averla introdotta solo nel VII secolo. La chiesa armena, dal canto suo, festeggia ancora oggi insieme Natività ed Epifania il 6 gennaio.

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Federica Pezzoli
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani