Buon compleanno Cinecittà, Google celebra i suoi 77 anni
di Claudia Balbi
Sono tempi strani questi nostri. L’anniversario della nascita di Cinecittà, laddove negli anni sono stati girati migliaia di chilometri di celluloide che hanno fatto grande la storia del cinema italiano e non solo, oggi ce lo ricorda Google, motore di ricerca americano con un doodle, un disegno con i set di posa romani stilizzati, che riproduce la scritta del colosso di Mountain View.
Era il 28 aprile del 1937 quando Benito Mussolini fece il suo ingresso trionfante a Cinecittà nell’allora quartiere del Quadraro. Le riprese dell’Istituto Luce rimandano ad un clima di festa orgogliosa. L’apertura del complesso cinematografico romano infatti rispondeva al programma politico-culturale fascista. Un ottimo strumento di propaganda. “Il cinema è l’arma più forte” lo slogan mussoliniano.
La nascita di Cinecittà rappresentò inoltre un segnale di ripresa dell’industria cinematografica che, dopo la crisi degli anni Venti, dalla sua città natale, Torino, si spostò all’ombra del Colosseo dove iniziò una rapida ascesa, fino a che la Guerra non le mise un freno.
Danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, il sito fu utilizzato come un campo per sfollati riuscendo ad accogliere fino a 3.000 rifugiati. Poi con il boom economico degli anni Cinquanta gli studi tornarono in piena attività e furono utilizzati come location di film d’eccezione come Quo vadis e Ben-Hur, che contribuirono a dare vita al mito della città del cinema.
Oggi, dopo una serie di vicende alterne, fatte di rilanci, privatizzazioni, tagli e proteste dei lavoratori, i teatri di posa funzionano ancora e dopo 77 anni Cinecittà è passato ad indicare l’intero quartiere che corre lungo Via Tuscolana.
[© www.lastefani.it]

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Redazione di Periscopio
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)