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La natura riconsegna le sostanze organiche al ciclo della vita, riproducendole in forma accelerata e controllata; con il compostaggio domestico in fondo si copia dalla natura il processo per creare il compost. Si tratta infatti di processo naturale per riciclare e ricavare buon terriccio dagli scarti organici della cucina e del giardino. Tutti lo possono fare, basta un giardino, anche piccolo. Chi ci ha provato sa quanti “rifiuti” verdi esso produca, soprattutto se è affiancato da un piccolo orto. Il compostaggio permette di utilizzare quei rifiuti organici che si producono in grande quantità e che possono diventare materie prime.
I contadini e gli ortolani lo sanno bene come si fa per produrre una discreta quantità di ottimo terriccio. L’opportuno stoccaggio e trattamento di rami, foglie, erba, avanzi di cibo, bucce di frutta e verdura, permette a batteri, microrganismi e piccoli insetti di cibarsene, di svilupparsi e di decomporre le sostanze organiche presenti nei nostri rifiuti. Dopo alcuni mesi, il materiale organico così trattato diventerà una massa di microrganismi e di sostanze nutritive chiamato compost, simile all’humus che possiamo trovare nel sottobosco: un terreno soffice, ben aerato e ricco di minerali, ottimo per le nostre colture, ma anche per i nostri fiori in vaso.
Si possono compostare scarti di frutta e verdura e scarti vegetali di cucina, perché sono la base per un buon compost; inoltre pane raffermo, gusci d’uova e ossa, purché ridotti in piccoli pezzi; fondi di caffè e filtri del tè, foglie, segatura e paglia, perché per un buon compost è fondamentale la parte più secca dei rifiuti; sfalci d’erba possibilmente fatti seccare prima; bucce di agrumi, purché in quantità non eccessiva (perché hanno tempi di decomposizione più lunghi); avanzi di carne, pesce e salumi, ma senza esagerare. Insomma, quasi tutto quello che esce dalla nostra tavola e dalla nostra cucina.
In alcune zone, si sono anche create attività comuni, di condominio o di zona, con risultati eccellenti.
Diverse statistiche indicano che ognuno di noi produce circa 90/100 kg di rifiuto organico all’anno mentre un orto di 100 mq ne produce circa 350 kg.
Per fortuna anche i migliori gestori hanno iniziato a incentivare questa attività, fornendo anche il contenitore, e su internet si trovano tanti interessanti manuali di come produrlo. Provate!

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it

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