Da: Pietro Zappaterra
Egregio Direttore Buongiorno.
1 ) Una banca locale mi invia un avviso invitandomi a recarmi presso di loro per ritirare gratuitamente un token ( è un semplice lettore di carte ) in mancanza non avrei più potuto operare come di consueto. Quindi vado .
La prima cosa che mi è stata detta è che per avere il token “gratuito” dovevo “ricontrattualizzare” il contratto . Chiedo, cosa significa? In pratica devo pagare altri soldi oltre a quelli che pago sul mio conto, preciso bene attivo. Replico: ma mi avevate detto che era gratuito ed ora mi dite che devo “ricontrattualizzare” pagando una quota mensile. Mi sento preso in giro.
2) Parlando sempre con questa banca locale in merito a qualche risparmio depositato presso di loro, mi è stato detto che se volevo avvalermi della loro “consulenza” per una “gestione del risparmio “dovevo avere almeno una somma di 400.000 euro ( alla faccia del piccolo risparmiatore ) e che la gestione costava una cifra non da poco. Chiedo : ma almeno dopo tutte queste spese il risparmio nominale investito viene garantito nel suo valore iniziale ? Gli interessi in qualche misura ci sono? Risposta: No. Il risparmio non è garantito e gli interessi di questi tempi non si sa se ci sono… In conclusione: questa “gestione del risparmio” o deposito a risparmio ha un costo che deve essere pagato indipendentemente dall’esito della gestione.
Loro non garantiscono nulla sulla redditività o garanzia del capitale investito però tu risparmiatore devi pagare per la gestione fatta da loro coi soldi tuoi, interessi non ne danno ma ne pretendono e se la gestione è negativa ( come velatamente ti fanno capire ) ci rimetti solo tu alla fine della corsa. I loro bilanci li fanno sempre quadrare.
Poiché non sono uno specialista possono raccontarmi ciò che vogliono e ti pongono alla firma , seduta stante, contratti di svariate pagine e clausole incomprensibili scritte a micro caratteri, caso mai non te ne danno copia subito ma te la daranno in futuro….La cosa non mi convince
Allora mi parla di obbligazioni della banca, ma mi dice che anche in questo caso non c’è garanzia perché ora c’è il bail-in, vale a dire quel “sistema” che se la banca va in perdita si può rivalere sulle obbligazioni dei risparmiatori e sul risparmio in genere…
3) In conclusione il token pubblicizzato come gratuito in effetti è a pagamento mentre apprendo che il risparmio depositato non da alcun interesse ma è soggetto a spese e che il capitale iniziale non è tutelato vale dire che su un conto attivo pago delle competenze che lo intaccano e che se voglio una gestione del risparmio con la loro “consulenza” devo depositare almeno 400.000 euro .
Il paradosso che si presenta subito e non trova riscontri logici è: loro gestiscono i miei risparmi, ossia quelli di tutti noi, gestiscono la situazione manageriale finanziaria e via discorrendo, di fatto non rischiano nulla, mentre tu risparmiatore rischi e gli sottoscrivi contratti sulla fiducia, non percepisci interessi, non partecipi alla gestione aziendale, non partecipi agli utili, puoi vedere eroso il capitale iniziale depositato, insomma non sei a conoscenza di nulla.
Ma non finisce qui perché ora esiste anche il bail-in che vuol dire che se la banca va male sei tu risparmiatore a pagare ed i rischi sono tutti tuoi. Non aggiungo altro.
Parliamo di una banca locale che non è la Carife…
Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it