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Hanno abbassato la media dell’età anagrafica ed elevato quella del livello di cultura in entrambi i rami del Parlamento, ma sono tutti alle prime armi. Quindi esperienza zero o quasi. A 4 anni dalla pacifica “invasione” nei palazzi della politica, che dovevano aprire come una scatola di sardine, sono ancora in tanti a esprimersi con slogan come se fossero in campagna elettorale e non legislatori. Stiamo parlando del “fenomeno” Movimento 5 Stelle. Di questo fenomeno si occupa “Un paese a 5 Stelle” (Armando editore, novembre 2017), un libro che racconta la storia di un movimento che ha quale principio fondamentale sostituire la democrazia rappresentativa in vigore nel nostro paese con la democrazia diretta, la democrazia dal basso

Proprio alla vigilia elettorale (il prossimo 4 Marzo), in piena anche polemica per le cosiddette parlamentarie grilline (con circa l’80% dei candidati grillini letteralmente telematici- leggi la famosa democrazia diretta a quanto pare disoccupati o precari lavorativi se non esistenziali… in certo senso) andrebbe letto questo complesso e ottimamente analitico lavoro giornalistico culturale di Del Giudice (edito dalla storica Armando editore, specializzata nelle scienze sociali) per capire certamente meglio la genesi del Non Partito fondato da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo.
Un non-antipartito che secondo le previsioni potrebbe anche vincere questa tornata elettorale.
Non a caso, l’autore è un cosiddetto politologo di lungo corso, dai tempi di una certa Democrazia Cristiana e di un certo stesso Andreotti:
dietro una cifra letteraria, a volte sorniona, a volte con improvvisi blitz più soggettivi ma ben calcolati (mai ridondanti), il testo via via si dilata e trasmette con una buona persuasione, senza alcuna demonizzazione, né elegiache off topic: trattasi comunque e sempre di un diversamente partito che tutto sommato probabilmente potrebbe anche, paradossalmente raggiunti apici futuro prossimi e imminenti, alla lunga quasi estinguersi, quasi una avanguardia del web nell’agorà politico destinato a generare però in futuri a medio lungo termini altri e nuovi soggetti post Internet e meno contradditori.
Certo registro di sistema è acutamente evidenziato dall’autore nelle sequenze originarie., circa 10 anni fa e oltre dedicate specificatamente a Gianroberto Casaleggio e a Beppe Grillo, ancora quasi ignari l’uno dell’altro, un Grillo che come noto in precedenza, oltre alla sua oltraggiosa e coraggiosa satira politica come comico, denunciava quasi davvero come i luddisti il pericolo dei Computer e delle Tecnologie…
Poi l’incontro rivelatore ed illuminante con Casaleggio, nel suo camerino dopo proprio uno spettacolo: con il futurologo visionario e un comico interessato e stupito ma dapprima anche scettico, prima della quasi poi immediata sinergia e aurorale discesa in campo con il blog che ha rivoluzionato la politica italiana.
Del Giudice pone in primo piano in sintesi anche la famosa Carta di Genova di circa 10 anni fa, dove Grillo ispirato da Casaleggio comunica ai media una sorta di Manifesto del Futuro, con indubbiamente visioni potenzialmente pragmatiche dopo le nuove tecnologie mica banali, anzi: roba da fantascienza ma solo per i partiti classici arcaici in tal senso.
Del Giudice, inoltre sviluppa cronologicamente il volume, dal V- Day e il vaffanculo elevato a motto 2.0 contro il vecchio mondo corrotto e senile dei partiti, oltre alle altre fasi salienti dell’ascesa irresistibile e continua (tranne qualche flop) del Movimento dei 5 Stelle, fino alla conquista di Torino e Roma con l’Appendino e la Raggi; dalla scomparsa prematura del diversamente guru informatico al suo sostituto meno “mitico” ma non meno visionario e futuribile, ovvero il figlio Davide. Fino allo stesso astro nascente Di Maio, candidato premier.
La parola anche ai grillini o meno della strada, off line!, ai molti anche ex grillini, con analisi in generale anche della strana democrazia grillina, nei fatti paradossale, ancora una volta contraddittoria (fino alle stesse attuali recenti Parlamentarie):
Non a caso, più che il compianto Gianroberto, Grillo è, tra il serio e il faceto, paragonato in ampie pagine precise agli stessi Berlusconi, Mussolini, Mao… secondo noi anche forzatamente dall’autore,
Come spiegato da Del Giudice, concludendo, e alla luce delle prossime elezioni e degli esiti, trattasi di una ricognizione dagli esordi a una virtuale fine del movimento come mera forza di opposizione e antipolitica. Come anticipato comunque già da prima comuni e poi regioni e città metropoli conquistate, il salto è in ogni caso compiuto. Dopo il 4 marzo sarà tutta un’altra storia…

Info
https://www.libreriauniversitaria.it/paese-5-stelle-non-partito/libro/9788869922947

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Roby Guerra



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