Skip to main content

di Cavallo Pazzo

Eravamo qui, poco più di un mese fa, a parlare della rinascita della Pallacanestro Ferrara targata Bondi, frutto di quattro esaltanti vittorie di fila che stavano facendo sognare i tifosi ferraresi. Dopo un anno deludente, tra incomprensioni società-tifosi e scarsi risultati sul campo, la nuova stagione sembrava essere iniziata al meglio. Grande entusiasmo, la gente di nuovo vicina alla squadra e una classifica che faceva sorridere. Il 13 novembre Ferrara affronta la difficile (quasi proibitiva) trasferta di Treviso senza il suo americano Bowers, costretto a saltare la gara a causa di un infortunio muscolare. La squadra perde il suo leader, e deve far fronte anche alle condizioni del centro Pellegrino e dell’ala Cortese, colpiti da un attacco influenzale. Ciononostante gioca una gara gagliarda, senza paura, trascinando Treviso punto a punto fino agli ultimi decisivi minuti che premiano i veneti. I 250 supporters estensi presenti al Palaverde applaudono i loro ragazzi, e tornano a casa consci di tifare per una squadra vera, nonostante la sconfitta.

La domenica successiva il calendario offre immediatamente una sfida sentita, il derby con Ravenna, per tornare ai due punti: e invece Ferrara sembra svogliata, molle, poco reattiva, “poco squadra”. I romagnoli scappano nel secondo tempo e la Bondi non riesce più a riprenderli. Potrebbe essere soltanto un passaggio a vuoto, pensano tifosi e addetti ai lavori, in fondo la squadra a Treviso aveva fornito l’ennesima prova di forza (nonostante la sconfitta). Cinque giorni dopo si torna in campo, e il PalaHiltonPharma di Ferrara si prepara ad accogliere una delle grandi della palla a spicchi italiana, la Fortitudo Bologna: gli estensi se la giocano fino all’ultimo possesso, quando purtroppo il tiro della vittoria di Cortese si infrange sul ferro e consegna i due punti alla “Effe”. Terza sconfitta consecutiva, la classifica comincia a preoccupare, anche se in fondo la squadra è stata costruita per raggiungere una tranquilla salvezza.

Domenica 4 dicembre Ferrara affronta la trasferta di Jesi: per tutti pare essere arrivato il momento di tornare a vincere. I marchigiani arrivano infatti da sei sconfitte consecutive, e sulla carta sono nettamente inferiori alla Bondi. I tifosi ci credono e seguono la squadra anche nelle Marche. Dopo un primo tempo punto a punto, è però ancora dopo l’intervallo (così come con Ravenna) che Ferrara crolla: Jesi allunga nel terzo quarto e la Bondi non ha la forza, né fisica né mentale, per riagguantarla. Nel finale viene espulso anche il playmaker titolare Moreno. Piove sul bagnato. Nel turno infrasettimanale dell’8 dicembre Ferrara ospita Piacenza senza il suo play (squalificato due giornate) e perde Cortese dopo pochi minuti per un infortunio al ginocchio. Niente di grave ma il giocatore ovviamente è condizionato e non può esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Quella con Piacenza è ancora una volta una gara punto a punto, che viene decisa da una tripla dell’ex Kenny Hasbrouck a quattro secondi dalla fine. La Bondi perde ancora, è la quinta di fila.

Arriviamo ai giorni nostri, trasferta a Udine. Cortese non è al meglio, così come Bowers. Il match vive sulla falsa riga di quelli precedenti: squadre a contatto nei primi 20 minuti, poi Ferrara si spegne alla distanza. In terra friulana arriva la sesta sconfitta consecutiva, ma ciò che preoccupa di più è l’involuzione sul piano del gioco vistasi soprattutto nelle ultime tre partite (Jesi, Piacenza e Udine appunto). Il gioco spumeggiante delle quattro vittorie di fila non si vede più. La coppia USA Bowers-Roderick, considerata da molti una delle più forti dell’intera Serie A2, non rende come ci si aspettava. La panchina non offre molti spunti, e fino ad ora il solo Mastellari ha ripagato le attese.

La sensazione è che la coperta sia un po’ corta, la squadra infatti crolla nei secondi tempi. La società al momento non apre al mercato, si aspetta prima che coach Trullo ottenga il massimo da chi c’è già. Le potenzialità per uscire da questa crisi ci sono tutte, la squadra è la stessa che fino a un mese fa regalava prestazioni più che convincenti. L’involuzione c’è stata, è sotto gli occhi di tutti, ma questo gruppo ha le capacità per tornare a divertire. Nonostante i pessimi risultati dell’ultimo periodo i tifosi continuano a stare vicino ai propri beniamini, convinti che da un momento all’altro possa riscattare quella scintilla che faccia tornare ai giocatori la voglia di giocare per divertirsi oltre che per guadagnarsi lo stipendio.

Sabato arriva Trieste, che sia la volta buona?

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Redazione di Periscopio



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it