Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
L’XI legislatura della Regione Emilia-Romagna, a pochi giorni dal 50° anniversario dalla sua nascita, è iniziata ufficialmente con la discussione delle linee di mandato in Assemblea Legislativa.
“Il voto del 26 gennaio sembra lontanissimo vista la situazione di emergenza in cui ci siamo ritrovati catapultati. – ha ricordato la capogruppo Pd Marcella Zappaterra, sottolineando – Ne stiamo uscendo grazie alla tenuta del sistema sanitario che, nel suo complesso, ha potuto reggere grazie alle scelte lungimiranti fatte nei decenni passati. L’Emilia-Romagna aveva investito su una rete di grandi e piccoli centri ospedalieri e socio-sanitari, di professionalità diffuse e di servizi territoriali prossimi ai cittadini. Penso che sia questa la direzione su cui investire con ancora più forza per dotarci di nuovi e più efficaci anticorpi in caso di eventuali nuove emergenze”.
“Oggi l’economia e il lavoro sono indubbiamente in crisi, anche in una Regione come l’Emilia-Romagna che fino a pochi mesi fa era tra quelle che correva più velocemente in Italia e nel continente. Ne usciremo anche grazie alle risorse straordinarie che l’Europa ci mette a disposizione. Affronteremo la ripresa e il rilancio del sistema emiliano-romagnolo non limitandoci a interventi ordinari. – ha proseguito Zappaterra nel suo intervento – Il Presidente Bonaccini, così come la maggioranza e il Partito Democratico, sono ben consapevoli che sarà essenziale investire al meglio quelle risorse per dotarci di tutte le infrastrutture materiali, immateriali, sociali che ci servono per fare ancora di più e meglio di prima. E per farlo è imprescindibile un serio e accurato lavoro per snellire la burocrazia per cittadini, liberi professionisti e imprese”.
“Puntiamo alla sostenibilità, intesa a tutto tondo: quella della terra e climatica, quella economica e produttiva, ma anche quella sociale e intergenerazionale. Investiamo sulle persone e sulle comunità locali. Creando PIL e soprattutto benessere diffuso e superamento delle diseguaglianze. In questo disegno, giovani e donne sono elementi fondamentali da valorizzare per ricostruire un nuovo modello di organizzazione della società che ampli i diritti di tutti a partire proprio da chi è stato più colpito nella gestione dei tempi di vita, lavoro e cura durante l’emergenza sanitaria” ha concluso Zappaterra.
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