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Ricordiamo che, dopo aver raccolto parecchie centinaia di firme sull’Appello per il rilancio delle Biblioteche Comunali [Vedi qui], un folto Gruppo di Cittadine e Cittadini ferraresi ha indetto una manifestazione a difesa delle biblioteche, sabato 22 maggio alle ore 10,00 in Piazza Castello. (La Redazione)

A Ferrara è, da tempo, aperto un problema biblioteche, ancora non risolto. Nel 2019 ho convintamente firmato un documento promosso dai lavoratori della Biblioteca Ariostea; ho firmato qualche giorno fa quello presentato da un ‘Gruppo di Cittadine e Cittadini a difesa delle biblioteche’.

L’11 maggio 2021 si è riunita, su richiesta di una parte dei consiglieri, la II Commissione con all’ordine del giornoInformativa della amministrazione comunale di Ferrara sulle prospettive del servizio biblioteche’. Relatori l’Assessore alla Cultura, geometra Marco Gulinelli, il direttore del Servizio Biblioteche ed archivi, dottor Andreotti, la funzionaria dirigente del settore cultura, dottoressa Guidi, il direttore generale del Comune di Ferrara, dottor Mazzatorta. La seduta era pubblica e, come pochi altri cittadini, ho assistito da remoto.
È possibile rivederla nel sito della amministrazione comunale. [Vedi qui] Forse troppo ottimisticamente, mi aspettavo una esauriente informazione sullo stato della questione, con attenzione particolare verso le biblioteche decentrate, e la precisa indicazione del progetto che l’Amministrazione ha costruito e intende mettere in opera per una nuova organizzazione del sistema bibliotecario cittadino. Nulla di tutto questo: non un dato, non un numero, non una indicazione operativa, non una indicazione di soluzione per le molte criticità esistenti.
Gli unici dati concreti sono venuti dal direttore generale dottor Mazzatorta che ha illustrato le soluzioni poste in atto nei comuni di Parma, Modena, Reggio Emilia ed ha, correttamente, rimandato all’organo politico le scelte. Non posso pensare che per i ruoli ricoperti venissero meno ai relatori conoscenza e competenza; l’impressione è che, a partire dall’Assessore, i tre responsabili, politici e amministrativi, volutamente evitassero di fornire, come era richiesto, materiale per il confronto. La stessa scelta, data per già assunta, della esternalizzazione per alcune biblioteche decentrate non era accompagnata da alcuna indicazione su modi e forme.

Non si è detto se vi sarà cogestione, se sarà tutto affidato agli assegnatari, quanto e quale personale sarà addetto, se coesisteranno dipendenti pubblici e privati, i costi della operazione, gli spazi destinati, le attività previste, le forme di tutela e di formazione dei lavoratori, i programmi operativi, le acquisizioni, le disponibilità di bilancio.
Non si è detto come sarà il nuovo sistema. Sarà la Biblioteca Ariostea capofila e coordinatrice o invece sarà lasciata piena e completa autonomia alle biblioteche decentrate?
Non si è, a questo punto mi viene da dire ‘naturalmente’, parlato del ruolo della Ariostea che è, insieme, biblioteca di conservazione e di pubblica lettura, non si è fatto alcun cenno agli archivi che pure fanno parte del sistema.
Nulla sugli acquisti e l’aggiornamento della dotazione libraria. Non si è detto del rapporto con il volontariato, con l’associazionismo, con le scuole e l’Università; come, a partire dal libro, si debba organizzare il rapporto con i quartieri.

Viene da chiedersi se esista ancora un sistema o se invece lo si voglia, coscientemente e consapevolmente, smantellare: per sostituirlo con cosa? Fiduciosamente la maggior parte dei consiglieri intervenuti ha tentato di forare il muro di gomma costruito da luoghi comuni, da affermazioni bizzarre, da divagazioni non pertinenti: invano.
Ho avuto la tentazione di sottolineare qui alcuni dei problemi che, insieme a molti altri utenti della Ariostea, incontro nella sua frequentazione: mi chiedo a cosa servirebbe, di fronte alla opacità pervicace dei responsabili del settore, e tralascio.
Suggerisco a coloro che sono interessati a questo tema di andare a vedere la registrazione: è una rappresentazione istruttiva e chiarificatrice.

Cover: Ferrara, la Biblioteca Ariostea (foto Camera 24)

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Ranieri Varese



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